Il profilo occupazionale prevalente – benché non esclusivo – tra i lavoratori tunisini è quello del lavoratore manuale specializzato, spesso impiegato in agricoltura e nel settore ittico, oltre che nel comparto industriale.
La comunità tunisina in Italia fa rilevare performance occupazionali peggiori rispetto alla popolazione non comunitaria nel complesso: il tasso di occupazione nel 2022 era pari al 50,3% (a fronte del 59,2%), il tasso di disoccupazione si attestava sul 18,4% (per il totale dei non comunitari è del 12%), mentre la quota di inattivi di età compresa tra i 15 e i 64 anni era del 38,8%, contro il 32,7%.
In linea con il complesso della popolazione non comunitaria anche la comunità in esame fa rilevare un aumento dell’occupazione e un calo della disoccupazione, al netto però di un aumento dell’inattività. Rispetto al 2021 il tasso di occupazione registra +2,3% (per i cittadini di Paesi Terzi nel complesso l’incremento è stato pari a +2,7%), l’inattività è in aumento del 3,3% (a fronte del -0,9% rilevato sul complesso dei cittadini di Paesi Terzi), mentre la quota di persone in cerca di occupazione si riduce del 7,4%, a fronte del complessivo -2,7%.
All’interno della comunità persiste un forte divario tra il tasso di occupazione maschile (67,5%) e quello femminile (20% circa), sebbene gli andamenti tendenziali, tra 2021 e 2022, evidenzino comunque una crescita di entrambi i tassi.
In riferimento ai settori di attività economica, spicca la citata concentrazione nel primario: quasi un quarto (23,4%) degli occupati della comunità lavorano in tale ambito, a fronte del 6,5% dei non comunitari complessivamente considerati. Secondo settore è l’Industria in senso stretto, con un’incidenza del 18% circa, subito seguita da Trasporti e servizi alle imprese, che raggiunge un’incidenza rilevante e superiore a quella registrata per il complesso dei non comunitari (15,2% a fronte di 13,8%).
La comunità tunisina si colloca in nona posizione per numero di titolari di imprese individuali: al 31 dicembre 2022 i titolari di imprese individuali nati in Tunisia risultano 13.186 (uomini nella nettissima maggioranza dei casi, 90% circa), ovvero il 3,4% degli imprenditori non comunitari in Italia. Rispetto all’anno precedente il numero di imprenditori tunisini ha fatto rilevare un calo: -6,7%, a fronte della sostanziale stabilità registrata per il complesso dei non comunitari. In ambito imprenditoriale emerge la canalizzazione della comunità verso l’edilizia, settore nel quale opera la metà circa delle imprese individuali tunisine, che rappresentano il 7,3% dei titolari di imprese individuali non comunitari del settore.
I dati relativi alla fruizione di alcune misure assistenziali e, in particolare, alle integrazioni salariali evidenziano una discreta integrazione nel tessuto socio-lavorativo italiano della comunità tunisina: il 4% circa dei percettori di integrazioni salariali non comunitari è tunisino, percentuale che sale al 7,7% nel caso della Cassa Integrazione Ordinaria in Deroga. Questa misura è infatti destinata anche ai lavoratori del primario, un settore che, come si è visto, riguarda la comunità in maniera particolare. Piuttosto ridotta la percentuale di tunisini tra i beneficiari non comunitari di pensioni di vecchiaia (1,4%); al contrario, la comunità risulta particolarmente rappresentata tra i fruitori di pensioni di invalidità: il 7,4% dei beneficiari extra UE è infatti di cittadinanza tunisina. In linea con il peso demografico della collettività sulla popolazione extra UE complessiva anche l’incidenza di fruitori tunisini di pensioni assistenziali (3%), dato che sale al 4% nel caso Pensioni di invalidità civile e scende all’1,7% nel caso di Pensioni e assegni sociali. Per quel che riguarda l’indennità per maternità,
solo l’1,7% dei fruitori non comunitari è di cittadinanza tunisina: il dato si spiega soprattutto con la già vista scarsa partecipazione della componente femminile della comunità al mercato del lavoro italiano. La quota di beneficiari di congedo parentale è invece pari al 3,4%. All’interno della comunità, infine, si contano 10.274 fruitori di assegni al nucleo familiare nel corso del 2022, con un’incidenza sul complesso dei non comunitari pari del 3,7%. Per quanto riguarda la collettività tunisina sono 7.985 i nuclei che beneficiano del RdC o della PdC, ovvero il 4,5% dei percettori non UE.
Testo da
Rapporti annuali sulle comunità migranti in Italia, curati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali-Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione con la collaborazione di ANPAL Servizi SPA,