I dati sui titoli di soggiorno forniscono informazioni sul grado di stabilizzazione delle comunità sul territorio, in base alle quote di lungosoggiornanti e di ingressi e permessi legati a motivi familiari (generalmente più sono elevate più è consolidata la presenza).
I nuovi titoli di soggiorno rilasciati nel corso del 2021 a cittadini albanesi sono complessivamente 29.520, un numero più che raddoppiato rispetto all’anno precedente, in linea con l’andamento complessivo degli ingressi. La comunità albanese si colloca in prima posizione per numero di nuovi permessi di soggiorno rilasciati nel 2021, coprendone una quota pari al 12,2%.
Nella maggioranza dei casi i cittadini albanesi entrati nel Paese nel 2021 lo hanno fatto per motivi familiari (59% circa). Più della metà di coloro che sono entrati per motivi familiari erano minori: 9.900, più del 90% degli under 18 entrati durante lo stesso periodo.
I ricongiungimenti familiari sono un importante indicatore del grado di integrazione, perché parlano del consolidamento della presenza del richiedente sul territorio in cui è residente, considerata la necessità di dimostrare il raggiungimento di determinati standard di integrazione economica e alloggiativa (disponibilità di un alloggio idoneo e di un reddito minimo) per ottenere il nulla osta al ricongiungimento. Inoltre, l’unità familiare, che è riconosciuta come diritto fondamentale nel nostro ordinamento, contribuisce a creare una stabilità socio-culturale, parte integrante del nuovo percorso di stabilizzazione in un Paese straniero.
Colpisce nel confronto con l’anno precedente il marcato incremento dei nuovi titoli legati a motivi di lavoro: +559%; nel corso del 2020 solo 911 cittadini albanesi avevano fatto ingresso in Italia per motivi di lavoro, mentre nel 2021 sono stati 6.006. L’incremento dei titoli per motivi di lavoro è stato generale: per il complesso della popolazione non comunitaria è infatti pari a +395% ed è da legare, in buona parte, al citato provvedimento di regolarizzazione.
I dati relativi alla tipologia dei permessi di soggiorno confermano l’avanzato grado di stabilizzazione raggiunto dalla comunità: la quota di lungosoggiornanti al suo interno al 1° gennaio 2022 è, infatti, pari al 68,2%, una percentuale superiore a quella rilevata sul complesso dei non comunitari di circa 3 punti percentuali. Il numero di lungosoggiornanti è aumentato rispetto all’anno precedente del 5,8%.
A ulteriore conferma del livello di consolidamento della presenza albanese sul territorio, i motivi familiari rappresentano la principale motivazione di soggiorno in Italia (59,7%), con un’incidenza superiore di circa 17 punti percentuali rispetto a quella registrata sul complesso dei cittadini non comunitari (per i quali sono comunque la motivazione prevalente). Nel 45% dei casi i soggiornanti per motivi familiari sono minori. I titoli di soggiorno per motivi familiari sono gli unici a segnare una flessione negativa rispetto all’anno precedente (-13,4%), flessione che riguarda anche la popolazione non comunitaria nel complesso (-17,2%).
Aumenta invece in misura significativa il numero di permessi legati a motivi di lavoro (+41,5%), che rappresentano la seconda motivazione di soggiorno con un’incidenza pari al 29,1% sui titoli soggetti a scadenza.
I dati relativi ai titoli di soggiorno confermano quanto emerso dall’analisi delle principali caratteristiche demografiche della comunità, indicando un buon livello di stabilizzazione delle presenze.
Testo da
Rapporti annuali sulle comunità migranti in Italia, curati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali-Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione con la collaborazione di ANPAL Servizi SPA,