Il matrimonio felice secondo Tolkien

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Scrisse Tolkien al figlio, Christopher:

“Non l’ho mai chiamata Edith Luthien – ma ella fu la fonte della storia che a quel tempo divenne la parte principale del Silmarillion. Fu all’inizio pensata in una piccola foresta, una radura traboccante di cicuta a Roos nello Yorkshire (dove fui per un breve periodo al comando di un avamposto di Humber Garrison nel 1917, e lei poté vivere con me per un pò). In quei giorni i suoi capelli color corvino, la sua carnagione chiara, i suoi occhi più brillanti come non li avevo visti mai, e così lei poteva cantare – e ballare. “

“Gli uomini non sono [monogami]. Monogami, non dobbiamo fingere, per la natura non lo sono. La monogamia (sebbene sia stata per molto tempo fondamentale per le nostre idee ereditate) è per scelta etica e di fede e non di carne. L’essenza di un mondo decaduto è che il meglio non lo si può ottenere con godimento gratuito, o con quello che è definito” realizzazione dell’io” ( spesso un nome carino per intendere l’indulgenza verso se stesso, completamente nemico della realizzazione dell’altro da sé) ma con sforzo, con sofferenza.
… Per un cristiano non c’è scampo. Il matrimonio può aiutarlo a santificarsi e a gestire i suoi impulsi sessuali, la grazia divina può aiutarlo nella lotta, ma la lotta rimane… Nessun uomo può amare la sua sposa in anima e corpo senza un esercizio consapevole e deliberato della volontà, senza abnegazione. Ho sentito questo troppe poche volte in Chiesa, quasi mai fuori…
Quando il fascino finisce, o semplicemente le cose non vanno al meglio, l’uomo pensa di aver fatto un errore, che la vera anima gemella sia ancora da trovare. In realtà, la vera anima gemella risulterà essere solo la prima persona sessualmente attraente che gli capiterà davanti…
E naturalmente, solo in linea di principio ha ragione: hanno fatto un errore. Solo un uomo molto saggio alla fine della sua vita potrebbe esprimere un sano giudizio secondo il quale, tra tutti i rischi possibili, la scelta migliore è stata quella di sposarsi. Tutti i matrimoni, anche quelli felici, sono un errore: nel senso che quasi certamente entrambi i partner avrebbero potuto trovare un compagno più adatto. Ma, in realtà, la “vera anima gemella”è quella che hanno sposato….
In questo mondo decaduto abbiamo come nostre uniche guide la prudenza, la saggezza (così poca in gioventù, troppo tardi nella vecchiaia), un cuore puro e la fedeltà nella verità…” (Lettere di J.R.R. Tolkien, pp. 51-52).

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