La comunità bangladese mostra performance lavorative inferiori alla media delle popolazioni extra UE7, con un tasso di occupazione del 51,5% rispetto al 58,4% e un tasso di inattività più alto del 42,8% rispetto al 32,8%. Questa situazione è fortemente influenzata dall’esiguo inserimento delle donne nel mercato del lavoro, con un divario significativo tra il tasso di occupazione maschile (77,4%) e quello femminile (6,5%). Nonostante alcuni lievi miglioramenti, l’inattività femminile è aumentata, contribuendo a rendere la comunità bangladese la prima per il più alto tasso di inattività femminile e penultima per il valore del tasso di occupazione tra le principali non comunitarie.
La distribuzione per genere degli occupati conferma la preoccupante situazione della componente femminile della comunità nel mercato del lavoro italiano: benché le donne rappresentino il 28% circa dei bangladesi regolarmente soggiornanti in Italia, la quota femminile tra gli occupati risulta ancora più bassa e pari solo al 4,6%.
È occupato nel settore Alberghi e ristoranti il 29,7% dei bangladesi occupati in Italia, mentre il 29,3% è nel Commercio. Rilevante anche l’inserimento nel settore industriale in senso stretto dove è impiegato circa un quinto dei lavoratori della comunità.
La comunità bangladese ha un forte protagonismo in ambito imprenditoriale: ottava per numero di presenze in Italia tra i cittadini di Paesi non comunitari, risulta quarta per numero di titolari di imprese individuali. Sono infatti 30.700 i titolari di imprese individuali di origine bangladese al 31 dicembre 2021, ovvero il 7,8% degli imprenditori individuali non comunitari in Italia. Si conferma anche in ambito imprenditoriale una canalizzazione verso il Commercio: il 64,1% dei titolari di impresa individuali bangladesi opera in tale ambito (a fronte del 41,2% registrato per il complesso dei non comunitari). Secondo settore di investimento per le imprese bangladesi è quello dei Servizi alle imprese, con un’incidenza percentuale più che doppia rispetto a quella rilevata sul complesso delle imprese di cittadini non comunitari (12,3% a fronte del 6,2%); è nato in Bangladesh il 15,5% degli imprenditori non comunitari che investono in tale ambito. Spicca anche l’incidenza della comunità nel settore dei Servizi di Informazione e comunicazione: le 625 imprese ICT guidate da cittadini appartenenti alla comunità rappresentano il 16,5% delle imprese individuali extra UE nel settore.
Testo da
Rapporti annuali sulle comunità migranti in Italia, curati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali-Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione con la collaborazione di ANPAL Servizi SPA,