Caratteristiche sociodemografiche della comunità Bengalese in Italia (2022)

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Foto di Maruf Rahman da Pixabay

La presenza di cittadini bangladesi in Italia ha conosciuto un brusco incremento nel corso degli anni Duemila, vedendo sestuplicare le presenze tra il 2002 e il 2022, con un passaggio da 22 mila a oltre 150mila regolarmente presenti. Il tasso di emigrazione dal Paese asiatico è infatti tra i più elevati al mondo, a causa di diversi fattori cronici di contesto, di carattere socio-economico, politico e climatico. Inoltre, come per molti altri Paesi, la pandemia di COVID-19 ha peggiorato la situazione interna, limitando le attività economiche e annullando alcuni dei risultati economici raggiunti nell’ultimo decennio. Nel 2020 il ritmo di riduzione della povertà è rallentato, le esportazioni sono diminuite, le disuguaglianze sono aumentate e il tasso di povertà è cresciuto dal 21% al 41%.

Attualmente il Bangladesh sta cercando di risollevarsi dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria e i forti afflussi di rimesse e il rimbalzo del mercato delle esportazioni stanno aiutando l’economia a riprendersi gradualmente. Il ruolo centrale ricoperto dalle rimesse per l’economia del Paese è reso evidente anche dal primato assunto in Italia, dove il Bangladesh risulta il primo Paese terzo di destinazione dei flussi di denaro in uscita, coprendo il 15% del totale delle rimesse, superando il miliardo di Euro.

La comunità bangladese, con 150.692 regolarmente soggiornanti al 1° gennaio 2022 (in aumento dell’8,8% rispetto all’anno precedente), si colloca in ottava posizione per numerosità, tra le principali comunità di cittadinanza extra UE. Si trova nel Nord Italia il 46% circa dei cittadini bangladesi, in particolare in Lombardia (seconda regione per presenze bangladesi con il 15,7%) e in Veneto (terza regione per numero di cittadini bangladesi, 12,4%). È insediato nel Mezzogiorno il 17,4% della comunità in esame, concentrata principalmente nelle regioni Campania (6,6%) e Sicilia (6%) e infine, il 36,4% si trova nel Centro Italia. A caratterizzare la popolazione bangladese in Italia è nello specifico la forte concentrazione nella regione Lazio, prima per numero di presenze, che accoglie il 27,2% della comunità. Si rileva una nettissima concentrazione nella Città metropolitana di Roma, che ospita la più grande comunità bangladese dell’Unione europea: 38.004 persone, pari al 25,2% della comunità in Italia.

La comunità bangladese fa rilevare un marcato squilibrio di genere: gli uomini rappresentano il 71,7%, mentre le donne coprono il restante 28,3%. La migrazione dal Bangladesh vede infatti prevalentemente quali protagonisti giovani uomini, su cui si riversa l’investimento – emotivo, ma anche economico – dei nuclei familiari nel Paese di origine.

A livello demografico la popolazione bangladese in Italia si caratterizza per una forte concentrazione nella fascia di età giovanile: il 57,3% ha meno di 35 anni (a fronte del 47,2% rilevato sul complesso dei non comunitari). Superiore a quanto rilevato sul complesso dei non comunitari la presenza di minori, che rappresentano la classe di età prevalente nella comunità.

Si tratta di un dato da collegare soprattutto all’elevato tasso di natalità2 rilevato nella comunità (20,2 ‰) che è seconda solo alla comunità nigeriana per il valore di tale indicatore3. In tema di minori, va evidenziata anche la forte presenza di minori non accompagnati4, 571 al 31 dicembre 2022.5 Si rileva tuttavia una netta riduzione rispetto all’anno precedente: -79,9%.

La complessiva analisi delle caratteristiche demografiche della comunità e delle modalità di soggiorno evidenzia un processo di trasformazione, con la presenza di consistenti flussi in ingresso che fanno incrementare il numero di lavoratori e migranti forzati alla ricerca di una forma di protezione (la cui presenza è evidente nei flussi non programmati, dei quali il Bangladesh risulta terzo Paese di provenienza nel 2022 e nel cospicuo numero di MSNA).

Testo da
Rapporti annuali sulle comunità migranti in Italia, curati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali-Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione con la collaborazione di ANPAL Servizi SPA,

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