L’uovo e la risurrezione … perchè le uova a Pasqua?

Foto di Ada K da Pixabay

La Pasqua nei supermercati e nei massmedia è visibile solo con uova di Pasqua, qualche colomba e qualche film su Gesù nella settimana Santa. Al massimo, la notizia viene trasmessa ai Tg della Domenica delle Palme, la Via Crucis dal Colosseo in TV e qualche servizio sui riti della Settimana Santa.

Nelle scuole, ancora qualche timido lavoretto, un coniglietto, delle uova colorate e poco altro.

In un occidente politicamente corretto e secolarizzato, forse l’uovo è l’unico simbolo che rimane ancora diffuso universalmente.

Nel paganesimo, l’uovo era un simbolo di fertilità e del continuo rinnovamento della vita. Culture antiche consideravano il cielo e la terra come due parti che unite formavano un uovo. Gli egiziani ritenevano che l’uovo fosse il centro dei quattro elementi: terra, aria, fuoco e acqua. In alcune leggende, l’uccello Fenice preparava un nido a forma d’uovo prima di morire, e da quest’uovo nasceva nuovamente. Anche gli indiani per cui il guscio era l’aria, l’albume rappresentava l’acqua e il tuorlo la terra. Questa simbologia è ripresa anche nella rappresentazione stilizzata delle “mandorle” ovali che circondano Cristo e i santi nell’iconografia tradizionale.

Ma per il cristianesimo, l’uovo è molto di più perché esso simboleggia la Resurrezione: il guscio rappresenta la tomba da cui emerge un essere vivente, simboleggiando la vittoria sulla morte e la nuova vita.

Sant’Agostino nel suo Sermone 105 dichiarava: «”La speranza, a mio avviso, è paragonabile all’uovo: essa, infatti, non ha ancora raggiunto lo scopo e, così, l’uovo è già qualcosa ma non è ancora il pulcino” (Sant’Agostino – sermone 105).

I cristiani hanno arricchito usanze che erano già presenti in altre culture. E come avviene per ogni cultura, si aggiunge, modifica, ridefinisce anche il significato di usanze e tradizioni. L’uovo colorato era un dono in voga fra gli antichi Persiani, Greci, Cinesi ed Egizi, le si decorava a mano e rappresentavano la rinascita e il rinnovamento.

Ecco però che col cristianesimo la rinascita era la vittoria di Cristo sulla morte. L’uovo divenne un segno pasquale sia per Cristo sia per il cristiano.

Il sepolcro è comparabile all’involucro che fa uscire il risorto vivente. Nel medioevo si appendevano uova di struzzo in molte chiese europee durante la Settimana Santa e si allestivano reliquiari con due uova per simboleggiare la nascita e la risurrezione di Cristo.

La benedizione delle uova, delle stanze e del letto a Pasqua era, ad esempio, in passato una sorta di catechesi visiva sulla risurrezione, ma lo era anche sulla vita propagata col matrimonio. Gli antichi pittori di icone usavano il tuorlo invece dell’olio per le loro opere così da evocare la vita del Risorto.

E ancora oggi l’uovo riserva sorprese, anche se quelle acquistate spesso deludono abbastanza le aspettative dei bambini dato che quello che contengono è in genere poco interessante. Più belle le usanze di cuocere uova di gallina con coloranti naturali e mangiarle a Pasqua. O nasconderle e farle cercare dai bambini. Ma è fondamentale tramandare le usanze e spiegare i loro significati.

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