La donna cattiva (Fedor Dostoevskij)

Foto di Dr StClaire da Pixabay

“C’era una volta una donna cattiva cattiva che un giorno morì. E dietro di sé non lasciava nemmeno una buona azione. I diavoli la afferrarono e la lanciarono nel lago di fuoco. Ma l’angelo custode della donna si mette a pensare: ‘che buona azione posso ricordare per dirla a Dio?’ Se ne ricordò una e la riferì al Signore: ‘una volta strappò una cipollina dal suo orticello e la diede a una mendicante’. Allora Dio gli rispose: ‘prendi anche tu quella stessa cipollina, allungala verso di lei nel lago, fa’ in modo che lei ci si aggrappi per tirarla fuori: se riesci a tirarla fuori dal lago, che vada pure in paradiso, ma se la cipolla si strappa, che la donna rimanga lì dov’è’. L’angelo corse dalla donna, le allungò la cipollina e le disse: ‘Aggrappati e io ti tirerò fuori’. E cominciò a tirarla piano piano e l’aveva tirata fuori quasi tutta, quando gli altri peccatori che erano nel lago videro che la stavano tirando fuori e cominciarono tutti a tentare di afferrarla, in modo da essere tratti in salvo anche loro. Ma la donna cattiva cattiva cominciò a scalciare: ‘Stanno tirando me e non voi, la cipollina è mia, non vostra’. Non aveva ancora finito di dirlo che la cipollina si spezzò. La donna ricadde nel lago ed è ancora lì che brucia. E l’angelo scoppiò a piangere e andò via”.
Fedor Dostoevskij, I fratelli Karamazov

Ps: Vale per uomini e donne, il male ci vuole a se. Bisogna scegliere e lottare per il bene.
Se sentiamo di essere fragili, chiediamo aiuto a Dio, ai sacramenti, a persone buone e di fede.

Serve il coraggio di sostenere la «vita difficile», non la più economica «morte facile»

Libri sulla condizione della donna nell’islam