Benedetto XVI
Dio è comunione di amore eterno, è gioia infinita che non rimane chiusa in se stessa, ma si espande in quelli che Egli ama e che lo amano
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Benedetto XVI
In realtà le gioie autentiche, quelle piccole del quotidiano o quelle grandi della vita, trovano tutte origine in Dio, anche se non appare a prima vista
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Benedetto XVI
E’ la donna che sconta più duramente le conseguenze della confusione, della superficialità di una cultura frutto di menti maschili, di ideologie maschiliste che ingannano la donna, la scardinano nel profondo, dicendo che in realtà vogliono liberarla
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Benedetto XVI – Il servizio della carità
Il servizio della carità è una dimensione costitutiva della Chiesa ed è espressione irrinunciabile della sua stessa essenza
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Benedetto XVI
La pace non è un sogno, non è un’utopia: è possibile. I nostri occhi devono vedere più in profondità, sotto la superficie delle apparenze e dei fenomeni, per scorgere una realtà positiva che esiste nei cuori, perché ogni uomo è creato ad immagine di Dio e chiamato a crescere, contribuendo all’edificazione di un mondo nuovo
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Benedetto XVI
L’evangelizzatore diventa capace di portare Cristo agli altri in maniera efficace quando vive di Cristo, quando la novità del Vangelo si manifesta nella sua stessa vita
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Benedetto XVI
A chi sceglie di lavorare nel mondo della sofferenza vivendo la propria attività come una «missione umana e spirituale» è richiesta una competenza ulteriore, che va al di là dei titoli accademici
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Benedetto XVI
E’ bello questo sentimento dell’amore, ma deve essere purificato, deve andare in un cammino di discernimento, cioè devono entrare anche la ragione e la volontà; devono unirsi ragione, sentimento e volontà. Nel Rito del Matrimonio, la Chiesa non dice: «Sei innamorato?», ma «Vuoi», «Sei deciso». Cioè: l’innamoramento deve divenire vero amore coinvolgendo la volontà e la ragione in un cammino, che è quello del fidanzamento, di purificazione, di più grande profondità, così che realmente tutto l’uomo, con tutte le sue capacità, con il discernimento della ragione, la forza di volontà, dice: «Sì, questa è la mia vita». Io penso spesso alle nozze di Cana. Il primo vino è bellissimo: è l’innamoramento. Ma non dura fino alla fine: deve venire un secondo vino, cioè deve fermentare e crescere, maturare. Un amore definitivo che diventi realmente «secondo vino» è più bello, migliore del primo vino. E questo dobbiamo cercare
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Benedetto XVI
Si vede che l’innamoramento è bello, ma forse non sempre perpetuo, così come è il sentimento: non rimane per sempre. Quindi, si vede che il passaggio dall’innamoramento al fidanzamento e poi al matrimonio esige diverse decisioni, esperienze interiori
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Benedetto XVI
Chiamata ad essere immagine del Dio unico in tre persone non è solo la Chiesa, ma anche la famiglia, fondata sul matrimonio tra l’uomo e la donna
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Benedetto XVI
Cari sposi, abbiate cura dei vostri figli e, in un mondo dominato dalla tecnica, trasmettete loro, con serenità e fiducia, le ragioni del vivere, la forza della fede, prospettando loro mete alte e sostenendoli nelle fragilità
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Benedetto XVI
Siate disponibili e generosi verso gli altri, vincendo la tentazione di mettere al centro voi stessi, perché l’egoismo è nemico della vera gioia
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Benedetto XVI (incontro cresimandi 2012)
Lo Spirito Santo, irrompendo nella storia, ne sconfigge l’aridità, apre i cuori alla speranza, stimola e favorisce in noi la maturazione interiore nel rapporto con Dio e con il prossimo
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Benedetto XVI – Gesù entra nella notte per superarla
Gesù entra nella notte per superarla e per inaugurare il nuovo giorno di Dio nella storia dell’umanità
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Benedetto XVI
il Signore conceda a ciascuno di noi di vivere la bellezza e la gioia dell’essere cristiani
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Benedetto XVI
Gesù vuole essere vostro amico, vostro fratello nella vita, il maestro che vi indica la via da percorrere per giungere alla felicità. Egli vi ama per quello che siete, nella vostra fragilità e debolezza, perché, toccati dal suo amore, possiate essere trasformati
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Benedetto XVI
Natale: è il giorno santo in cui rifulge la grande luce di Cristo, portatrice di pace
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Benedetto XVI
Il Bambino di Betlemme sarà felice quando tutti gli uomini torneranno a Dio con cuore rinnovato
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Benedetto XVI
Lasciamoci illuminare da un raggio della luce che proviene da Betlemme, la luce di Colui che è “il più Grande” e si è fatto piccolo, “il più Forte” e si è fatto debole
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Benedetto XVI
Mentre ci prepariamo al Natale, è importante che rientriamo in noi stessi e facciamo una verifica sincera sulla nostra vita
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Benedetto XVI
La distruzione anche di una sola vita umana non può mai essere giustificata in termini di beneficio che un giorno potrebbe portare ad un altro
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Benedetto XVI
La più grande persecuzione della Chiesa non viene dai nemici fuori, ma dal peccato della Chiesa… che ha bisogno di riaccettare la purificazione
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Benedetto XVI
Tutti i Santi attraverso i loro differenti percorsi di vita, ci indicano diverse strade di santità, accomunate da un unico denominatore: seguire Cristo e conformarsi a Lui, fine ultimo della nostra vicenda umana
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Benedetto XVI
La Liturgia ci ricorda oggi che la santità è l’originaria vocazione di ogni battezzato
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Benedetto XVI
La buona dottrina va accolta, ma rischia di essere smentita da una condotta incoerente
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Benedetto XVI
è un controsenso pretendere di eliminare Dio per far vivere l’uomo! Dio è la sorgente della vita; eliminarlo equivale a separarsi da questa fonte e, inevitabilmente, privarsi della pienezza e della gioia: la creatura, infatti, senza il Creatore svanisce
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Benedetto XVI
L’ecologia umana è una necessità imperativa. Adottare in ogni circostanza un modo di vivere rispettoso dell’ambiente e sostenere la ricerca e lo sfruttamento di energie adeguate che salvaguardino il patrimonio del creato e non comportino pericolo per l’uomo devono essere priorità politiche ed economiche
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Benedetto XVI
La tecnica deve aiutare la natura a sbocciare secondo la volontà del Creatore. Lavorando in questo modo, il ricercatore e lo scienziato aderiscono al disegno di Dio, che ha voluto che l’uomo sia il culmine e il gestore della creazione. Le soluzioni basate su questo fondamento proteggeranno la vita dell’uomo e la sua vulnerabilità, come pure i diritti delle generazioni presenti e future. E l’umanità potrà continuare a beneficiare dei progressi che l’uomo, per mezzo della sua intelligenza, riesce a realizzare.
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Joseph Ratzinger
Noi siamo creature, volute da Lui e destinate all’eternità: lo è anche il nostro vicino, anche la persona antipatica
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Joseph Ratzinger
Un piccolo fanciullo, un operaio oppresso dal lavoro, se credono, sono superiori ai più grandi asceti
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Benedetto XVI
Non abbiate paura di Cristo egli non toglie nulla e dona tutto
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Joseph Ratzinger (Santa Messa 2005 inizio pontificato)
Chi crede, non è mai solo – non lo è nella vita e neanche nella morte
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Joseph Ratzinger
Per cos’altro dovrebbe esserci la Chiesa se non per questo, per divenire l’abitazione di Dio nel mondo?
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Joseph Ratzinger – La vera gioia
Non è la gioia banale, che si fonda sulla dimenticanza degli abissi della nostra esistenza ed è pertanto condannata a precepitare nel vuoto. E’ la vera gioia… che nella sofferenza non viene distrutta, ma soltanto portata a maturità
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Benedetto XVI
Il mondo è redento dalla pazienza di Dio e distrutto dall’impazienza degli uomini
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Benedetto XVI
Il mio vero programma di governo è quello di non fare la mia volontà, di non perseguire mie idee, ma di mettermi in ascolto, con tutta quanta la Chiesa, della parola e della volontà del Signore e lasciarmi guidare da Lui, cosicché sia Egli stesso a guidare la Chiesa in questa ora della nostra storia
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Benedetto XVI
Ciascuno di noi è il frutto di un pensiero di Dio. Ciascuno di noi è voluto, ciascuno è amato, ciascuno è necessario
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Benedetto XVI
Quante volte noi desidereremmo che Dio si mostrasse più forte. Che Egli colpisse duramente, sconfiggesse il male e creasse un mondo migliore…Noi soffriamo per la pazienza di Dio. E nondimeno abbiamo tutti bisogno della sua pazienza
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Benedetto XVI
Chi fa entrare Cristo, non perde nulla, nulla assolutamente nulla di ciò che rende la vita libera, bella e grande
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Benedetto XVI
Chi si dona a lui, riceve il centuplo. Sì, aprite, spalancate le porte a Cristo e troverete la vera vita
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Benedetto XVI
Solo laddove si vede Dio, comincia veramente la vita. Solo quando incontriamo in Cristo il Dio vivente, noi conosciamo che cosa è la vita
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Benedetto XVI
La libertà di uccidere non è vera libertà ma è una tirannia che riduce l’essere umano in schiavitù
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Benedetto XVI
Ognuno di noi può darGli del tu; ognuno può chiamarLo. Il Signore si trova sempre a portata di voce. Possiamo allontanarci da Lui interiormente. Possiamo vivere voltandoGli le spalle. Ma Egli ci aspetta sempre, ed è sempre vicino a noi
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Benedetto XVI
Colui che è il titolare del ministero petrino deve avere la consapevolezza di essere un uomo fragile e debole – come sono fragili e deboli le sue proprie forze – costantemente bisognoso di purificazione e di conversione
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Benedetto XVI
Quando leggiamo i nomi dei santi possiamo vedere quante volte siano stati – e continuino ad essere – anzitutto degli uomini semplici, uomini da cui emanava – ed emana – una luce splendente capace di condurre a Cristo
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Joseph Ratzinger
il danaro, il potere, la reputazione, l’opinione pubblica, il sesso non sono diventati dei poteri di fronte ai quali gli uomini si piegano, ai quali rendono un servizio idolatrico?
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Joseph Ratzinger
La Bestia è il numero e trasforma in numeri. Dio invece ha un nome e chiama per nome, Egli è persona e cerca la persona
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Joseph Ratzinger
Un cuore avido ed egoistico non può conoscere Dio… Dio non può essere trovato nemmeno da un cuore confuso e distratto
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Joseph Ratzinger
Quando si stabilisce una specie di consenso sul fatto che i bambini, che si presume nasceranno tarati, devono essere abortiti per risparmiare a sé e agli altri il peso delle loro esistenze, vuole dire che tutti gli handicappati sono fatti oggetto di disprezzo
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Joseph Ratzinger
Il segno della donna è diventato il segno della speranza, ella è la guida della speranza
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Joseph Ratzinger
ha in un certo senso messo da parte quanto in lei era personale per essere unicamente a disposizione del Figlio; ed è in questo soltanto che Maria ha realizzato la sua personalità
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Joseph Ratzinger
hi pretende di sfuggire l’incertezza della fede, dovrà fare i conti con l’incertezza dell’incredulità
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Joseph Ratzinger
La perdita della trascendenza porta con sé la fuga nell’utopia
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Joseph Ratzinger
Quando il fondo cristiano viene tolto via del tutto, niente sta più insieme. Lo vediamo oggi nella progressiva dissoluzione del matrimonio come forma fondamentale della relazione tra i sessi, a cui consegue la riduzione del sesso a una specie di piacevole droga di facile acquisizione
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Joseph Ratzinger
Spossessato delle sue dimensioni reali, l’uomo può soltanto rifugiarsi in speranze apparenti
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Benedetto XVI
Se l’uomo fosse soltanto un prodotto casuale dell’evoluzione in qualche posto al margine dell’universo, allora la sua vita sarebbe priva di senso o addirittura un disturbo della natura
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Benedetto XVI
Il bambino non è proprietà dei genitori, ma è affidato dal Creatore alla loro responsabilità, liberamente e in modo sempre nuovo, affinché essi lo aiutino ad essere un libero figlio di Dio.
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Benedetto XVI
Approvare forme di unione che snaturano l’essenza della famiglia finisce per penalizzare quanti, non senza fatica, si impegnano a vivere legami affettivi stabili
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Benedetto XVI
Che ogni bambino, venendo al mondo, sia accolto dal calore di una famiglia. Non importano le comodità esteriori: Gesù è nato in una stalla e come prima culla ha avuto una mangiatoia, ma l’amore di Maria e di Giuseppe gli ha fatto sentire la tenerezza e la bellezza di essere amati. Di questo hanno bisogno i bambini: dell’amore del padre e della madre. È questo che dà loro sicurezza e che, nella crescita, permette la scoperta del senso della vita
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Benedetto XVI
L’essere umano è uno solo e l’umanità è una sola. Ciò che in qualsiasi luogo viene fatto contro l’uomo alla fine ferisce tutti
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Benedetto XVI
La Sacra Scrittura ci rivela che all’origine di ogni male c’è la disobbedienza alla volontà di Dio, e che la morte ha preso dominio perchè la libertà umana ha ceduto alla tentazione del Maligno
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Benedetto XVI
l’amore alla giustizia, la tutela della vita dal suo concepimento al termine naturale, il rispetto della dignità di ogni essere umano, vanno sostenuti e testimoniati, anche controcorrente: i valori etici fondamentali sono patrimonio comune della moralità universale e base della convivenza democratica
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Benedetto XVI
I bambini hanno il diritto di essere concepiti e portati in grembo, messi al mondo e cresciuti nell’ambito del matrimonio: è attraverso il rapporto certo e riconosciuto dei loro genitori che possono scoprire la propria identità e raggiungere il proprio adeguato sviluppo umano
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Benedetto XVI
Gesù sa che cosa c’è nel cuore di ogni uomo, vuole condannare il peccato, ma salvare il peccatore, e smascherare l’ipocrisia
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Benedetto XVI
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Benedetto XVI
l’impegno della chiesa cattolica nella ricerca dell’unità dei cristiani è irreversibile
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Benedetto XVI
Le più grandi persecuzioni alla Chiesa non vengono da fuori ma dai peccati dentro la Chiesa stessa
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SUKRAN! FRANCESCO IN BAHRAIN
IL REPORTAGE DEL VIAGGIO APOSTOLICO NELLE ISOLE DEI DUE MARI Leggi >>
ANGELUS 4.0
- 18-12-2022 TRASFORMARE LE CRISI IN SOGNI L’appello del Papa nello scenario mondiale di guerre e violenze: dall’Ucraina al Caucaso e al Perù. La sua preghiera per toccare i cuori e trasformare le crisi in sogni.
- 11-12-2022 IL NATALE PORTI UN RAGGIO DI PACE Piazza San Pietro nella terza domenica di Avvento.
- 08-12-2022 FRANCECO: LA PACE E’ POSSIBILE Angelus nella Festa dell’Immacolata Concezione di Maria.
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Le frasi di Benedetto XVI
La sapienza del Papa emerito.
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-“Vi sono tante forme di deserto. Vi è il deserto della povertà, il deserto della fame e della sete, vi è il deserto dell’abbandono, della solitudine, dell’amore distrutto. Vi è il deserto dell’oscurità di Dio, dello svuotamento delle anime senza più coscienza della dignità e del cammino dell’uomo. I deserti esteriori si moltiplicano nel mondo, perché i deserti interiori sono diventati così ampi” (omelia per l’inizio del ministero petrino, 24 aprile 2005). -“Chi fa entrare Cristo, non perde nulla, nulla, assolutamente nulla di ciò che rende la vita libera, bella e grande. No! solo in quest’amicizia si spalancano le porte della vita. Solo in quest’amicizia si dischiudono realmente le grandi potenzialità della condizione umana. Solo in quest’amicizia noi sperimentiamo ciò che è bello e ciò che libera” (omelia per l’inizio del ministero petrino, 24 aprile 2005). -“La libertà umana è sempre una libertà condivisa, un insieme di libertà. Soltanto in un’ordinata armonia delle libertà, che dischiude a ciascuno il proprio ambito, può reggersi una libertà comune” (omelia per la Messa di Pentecoste, 15 maggio 2005). -“Non possiamo comunicare con il Signore, se non comunichiamo tra noi. Se vogliamo presentarci a Lui, dobbiamo anche muoverci per andare gli uni incontro agli altri. Per questo bisogna imparare la grande lezione del perdono: non lasciar lavorare nell’animo il tarlo del risentimento, ma aprire il cuore alla magnanimità dell’ascolto dell’altro, aprire il cuore alla comprensione nei suoi confronti, all’eventuale accettazione delle sue scuse, alla generosa offerta delle proprie” (omelia della Messa di chiusura del XXIV Congresso Eucaristico nazionale, Bari, 29 maggio 2005). -“L’idea genericamente diffusa è che i cristiani debbano osservare un immensità di comandamenti, divieti, principi e simili e che quindi il cristianesimo sia qualcosa di faticoso e oppressivo da vivere e che si è più liberi senza tutti questi fardelli. Io invece vorrei mettere in chiaro che essere sostenuti da un grande Amore e da una rivelazione non è un fardello ma sono ali e che è bello essere cristiani” (intervista a Radio Vaticana, 14 agosto 2005). -“Prima si pensava e si credeva che, accantonando Dio ed essendo noi autonomi, seguendo solo le nostre idee, la nostra volontà, saremmo divenuti realmente liberi, potendo fare quanto volevamo senza che nessun altro potesse darci alcun ordine. Ma dove scompare Dio, l’uomo non diventa più grande; perde anzi la dignità divina, perde lo splendore di Dio sul suo volto. Alla fine risulta solo il prodotto di un’evoluzione cieca e, come tale, può essere usato e abusato. È proprio quanto l’esperienza di questa nostra epoca ha confermato. Solo se Dio è grande, anche l’uomo è grande” (omelia per la Messa nella solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, 15 agosto 2005). -“La perseveranza nel bene, anche se incompresa e contrastata, alla fine giunge sempre ad un approdo di luce, di fecondità, di pace” (catechesi nell’udienza generale del 17 agosto 2005). -“Libertà non vuol dire godersi la vita, ritenersi assolutamente autonomi, ma orientarsi secondo la misura della verità e del bene, per diventare in tal modo noi stessi veri e buoni” (omelia per la Messa conclusiva della XX Giornata Mondiale della Gioventù, Colonia, 21 agosto 2005). -“La tolleranza, che ammette per così dire Dio come opinione privata, ma gli rifiuta il dominio pubblico, la realtà del mondo e della nostra vita, non è tolleranza ma ipocrisia” (omelia per l’apertura del Sinodo dei Vescovi, 2 ottobre 2005). -“La fede non si riduce a sentimento privato, magari da nascondere quando diventa scomoda, ma implica la coerenza e la testimonianza anche in ambito pubblico in favore dell’uomo, della giustizia, della verità” (Angelus, 9 ottobre 2005). -“Il progresso tecnico, pur necessario, non è tutto; vero progresso è solo quello che salvaguarda la dignità dell’essere umano nella sua interezza e consente ad ogni popolo di condividere le proprie risorse spirituali e materiali, a beneficio di tutti” (discorso ai partecipanti alla 33ma conferenza della FAO, 24 novembre 2005). -“Più la persona umana si dona, più trova se stessa” (omelia per la Messa dell’Immacolata, 8 dicembre 2005). -“All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva” (lettera enciclica Deus caritas est, n. 1, 2005). -“Trattandosi di un bene ‘indisponibile’, l’uomo non è il padrone della vita; ne è piuttosto il custode e l’amministratore” (omelia nella Messa del 5 febbraio 2006). -“Chi non dà Dio dà troppo poco” (messaggio per la Quaresima 2006). -“L’uomo non può comprendere se stesso in modo pieno se prescinde da Dio. È questa la ragione per la quale non può essere trascurata la dimensione religiosa dell’esistenza umana nel momento in cui si pone mano alla costruzione dell’Europa del terzo millennio (discorso ai partecipanti al seminario promosso dalla Congregazione per l’Educazione cattolica, 1 aprile 2006). -“Non troviamo la vita impadronendoci di essa, ma donandola” (omelia per la Messa della Domenica delle Palme, 9 aprile 2006). -“Quante domande ci si impongono in questo luogo! Sempre di nuovo emerge la domanda: Dove era Dio in quei giorni? Perché Egli ha taciuto? Come poté tollerare questo eccesso di distruzione, questo trionfo del male?” (discorso in occasione della visita al campo di Auschwitz, 28 maggio 2006). -“Tutte le risposte che non giungono fino a Dio sono troppo corte” (omelia per la celebrazione dei Vespri nella cattedrale di Monaco, 10 settembre 2006). -“Sia l’amore che la verità non si impongono mai: bussano alla porta del cuore e della mente e, dove possono entrare, apportano pace e gioia” (Angelus del 26 novembre 2006). -“La pace è la meta a cui aspira l’intera umanità! Per i credenti ‘pace’ è uno dei più bei nomi di Dio” (omelia in occasione della celebrazione dei primi Vespri della I Domenica di Avvento, 2 dicembre 2006). -“Non tutto ciò che è scientificamente fattibile è anche eticamente lecito” (discorso ai partecipanti al Congresso internazionale sulla Legge morale naturale, 12 febbraio 2007). -“La presenza della fede nel mondo è un elemento positivo, anche se non si converte nessuno; è un punto di riferimento” (incontro con i parroci e il clero della diocesi di Roma, 7 febbraio 2008). -“Sono frequenti e talora inquietanti [gli] interrogativi, che in verità sul piano semplicemente umano non trovano adeguate risposte, poiché il dolore, la malattia e la morte restano, nel loro significato, insondabili per la nostra mente. Ci viene però in aiuto la luce della fede. La Parola di Dio ci svela che anche questi mali sono misteriosamente ‘abbracciati’ dal disegno divino di salvezza; la fede ci aiuta a ritenere la vita umana bella e degna di essere vissuta in pienezza pur quando è fiaccata dal male” (discorso durante l’incontro con gli ammalati, 11 febbraio 2009). -“Oggi non è facile parlare di vita eterna e di realtà eterne, perché la mentalità del nostro tempo ci dice che non esiste nulla di definitivo: tutto muta, e anche molto velocemente. ‘Cambiare’ è diventata, in molti casi, la parola d’ordine, l’esercizio più esaltante della libertà, e in questo modo anche voi giovani siete portati spesso a pensare che sia impossibile compiere scelte definitive, che impegnino per tutta la vita. Ma è questo il modo giusto di usare la libertà? È proprio vero che per essere felici dobbiamo accontentarci di piccole e fugaci gioie momentanee, le quali, una volta terminate, lasciano l’amarezza nel cuore? Cari giovani, non è questa la vera libertà, la felicità non si raggiunge così. Ognuno di noi è creato non per compiere scelte provvisorie e revocabili, ma scelte definitive e irrevocabili, che danno senso pieno all’esistenza. Lo vediamo nella nostra vita: ogni esperienza bella, che ci colma di felicità, vorremmo che non avesse mai termine. Dio ci ha creato in vista del ‘per sempre’, ha posto nel cuore di ciascuno di noi il seme per una vita che realizzi qualcosa di bello e di grande. Abbiate il coraggio delle scelte definitive e vivetele con fedeltà!” (discorso in occasione dell’incontro con i giovani nella cattedrale di Sulmona, 2 maggio 2010). -“La cultura consumistica attuale tende ad appiattire l’uomo sul presente, a fargli perdere il senso del passato, della storia; ma così facendo lo priva anche della capacità di comprendere se stesso, di percepire i problemi, e di costruire il domani. Quindi, cari giovani e care giovani, voglio dirvi: il cristiano è uno che ha buona memoria, che ama la storia e cerca di conoscerla” (discorso in occasione dell’incontro con i giovani a Torino, 4 luglio 2010). -“La Chiesa non è una semplice istituzione umana, come qualsiasi altra, ma è strettamente unita a Dio. Lo stesso Cristo si riferisce ad essa come alla «sua» Chiesa. Non è possibile separare Cristo dalla Chiesa, come non si può separare la testa dal corpo (cfr 1Cor 12,12). La Chiesa non vive di se stessa, bensì del Signore. Egli è presente in mezzo ad essa, e le dà vita, alimento e forza” (omelia per la Messa conclusiva della XXVI Giornata Mondiale della Gioventù, Madrid, 21 agosto 2011). -“Cari amici, è con gioia che mi unisco a voi via twitter. Grazie per la vostra generosa risposta. Vi benedico tutti di cuore” (tweet del 12 dicembre 2012). -“Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. (…) Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20.00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice” (declaratio dell’11 febbraio 2013). -“Sono semplicemente un pellegrino che inizia l’ultima tappa del suo pellegrinaggio in questa terra” (saluto ai fedeli della diocesi di Albano, 28 febbraio 2013).