Padre Boschi, grande confessore, grande insegnante

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foto Gesuiti Italia

Giovedì 26 Giugno 2008 alle ore 12.30 è stato accolto nella Casa del Signore Padre PIETRO BOSCHI, gesuita, defunto a Cuneo nel suo 91° anno di età e 74° di Compagnia.

IL RICORDO DI ALCUNI RAGAZZI
Ecco una bella testimonianza che i ragazzi hanno
scritto su una tavoletta contornata di pietre di montagna.
“Dicevi che il cuore è come un giardino, dove si deve coltivare
il buono e bruciare il cattivo. Dicevi che noi siamo come
aquilotti che, in attesa di spiccare il volo verso il futuro, stiamo
caldi nel nido delle tue parole. Ed ora che abbiamo aperto
le ali, con lo sguardo al cielo, siamo pronti per seguire la
strada che hai tracciato”.

dall’omelia di Padre Granzino durante le esequie di Padre Boschi
Torino, 28 giugno 2008. Istituto Sociale.

Nel ricordare la figura amatissima di Padre Pierino, desidero iniziare evocando due immagini. La prima è quella di una grande quercia che, sebbene sembrasse intramontabile, alla fine è caduta. Il Padre Pierino, anche se sempre più curvo su se stesso e impossibilitato a camminare, fino quasi alla fine non è mai stato fermo. La sua carrozzella ha viaggiato davvero molto… Il secondo riferimento che vorrei fare è relativo alla somiglianza tra la morte di Padre Pierino e quella di S. Ignazio di Loyola. In entrambi i casi è estate. Una estate calda. Qui, a Cuneo il 26 giugno 2008; allora, a Roma il 31 luglio 1556. Alle 4 del pomeriggio del 30 luglio, Ignazio affidò in segreto a Padre Polanco una missione allarmante: “sono sul punto di spirare, vai di corsa dal Papa Paolo IV per ottenere la sua benedizione”. Un testimone riferì che Ignazio morì in modo “comune”… fu una “morte spoglia”, in solitudine, così come era stato anche per San Francesco Saverio non molti anni prima. Non vi fu alcun saluto o discorso dell’ultima ora. Così il Padre Pierino se ne è andato senza saluti, senza discorsi, all’improvviso, in modo discreto e rapidissimo. Cerchiamo ora, meditando sulle Letture della Liturgia, di ascoltare cosa il Signore desidera comunicarci, anche attraverso la figura di Padre Boschi. Nella prima lettura il profeta Isaia ci descrive la vita che non tramonta e l’incontro con il Signore. “Povere parole umane su un alto monte… un banchetto per tutti i popoli”. Saranno tolti tutti i veli che hanno riempito di tenebra e di opacità il nostro cammino terreno. Non ci sarà più morte, non più lacrime, non più tribolazioni. La nostra speranza non è stata vana. In Lui, nel Signore, abbiamo sperato. Là dove l’occhio del mondo vede solo tristezza, Isaia, come in un sussulto di gioia, grida: “rallegriamoci ed esultiamo, Dio ci ha salvati per sempre!”. Nel Salmo 26 sembra di sentire parlare proprio il Padre Boschi. Pierino è ormai giunto alla meta, non vive più di speranza, ma è immerso definitivamente nell’Amore infinito ed eterno di Dio e ci dice: “sto contemplando la bontà del Signore nella terra dei viventi, nella casa del Signore”. E a noi, a ciascuno di noi, ripete anche: “Spera nel Signore, sii forte. Si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore!”. Il Vangelo di Matteo (Mt 25, 31- 46) è davvero la strada che ha percorso il Padre Boschi: “alla sera della vita saremo giudicati sull’amore”. In modo molto concreto, ci sarà chiesto: chi abbiamo amato? Come abbiamo amato? Quanto abbiamo amato?

Dopo queste brevi immagini e questi lapidari ma profondi messaggi che ci vengono offerti dalla Parola di Dio, mi soffermo ora maggiormente sulla lunga vita del Padre Boschi, cercando di cogliere gli inequivocabili segni dell’azione del Signore. Innanzitutto il primo sentimento che sgorga dal profondo del cuore è quello della gratitudine, che immediatamente diventa stimolo ed esempio per ciascuno di noi. A piene mani il Signore ha seminato nella vita di Pierino i suoi doni, i molteplici talenti che lui ha saputo coltivare e che hanno portato molteplici frutti, sempre messi a disposizione degli altri. Il Signore ha chiamato Pierino molto presto, ad appena 17 anni, anche attraverso l’esempio di altri due suoi fratelli, già sacerdoti gesuiti. A 31 anni è già sacerdote. Quasi tutti i suoi frutti sono seminati nel campo dell’apostolato educativo, dove si evidenziano tra grandi e lunghe tappe: a Cuglieri per 6 anni (dal 1953 al 1959) con 330 seminaristi; a Cuneo per 13 anni (dal 1959 al 1972) e a Torino per 34 anni (dal 1972 al 2006) dove è 14 VITA D’ISTITUTO stato docente, padre spirituale, collaboratore nella Parrocchia di S. Ignazio, nonché cappellano dei militari e degli alpini.

Quali sono stati, in concreto, i principali doni, le testimonianze, gli esempi e le eredità che il Padre Boschi ci lascia? Innanzitutto, il Padre Pierino era un grande UOMO DI PREGHIERA. Si alzava prestissimo ed era sempre il primo a recarsi in Cappella a pregare. A mezzogiorno eccolo nuovamente puntualissimo per l’Angelus e l’esame di coscienza. Infine, il Rosario alle ore 19.15. Sempre puntuale, preciso, era davvero il nostro “orologio della preghiera”! Ma Padre Boschi è stato anche un grande PREDICATORE ED EVANGELIZZATORE.

Nel suo raccontare il Vangelo trasmetteva freschezza e vivacità. Passava ore a preparare i suoi racconti, appuntandoli sui suoi quadernoni, scrivendo sempre e tutto a mano, per poi leggerli o raccontarli, incantando grandi e piccini. Un terzo aspetto caratterizzante la sua vita è stata la sua PASSIONE EDUCATIVA.

Pierino è stato indiscutibilmente un grande formatore NELLA scuole e ATTRAVERSO la scuola. Chi lo ha conosciuto un po’ più a lungo non potrà certo dimenticare il suo stile nel fare lezione, i suoi grandi occhiali da lettura, il modo di correggere gli elaborati scolastici, di rendere vibranti le ore, soprattutto di storia, portando spesso bombe disinnescate che facevano letteralmente saltare in piedi tutti gli alunni per la curiosità. Un elemento fondamentale e imprescindibile nella vita di Pierino, soprattutto negli ultimi vent’anni, sono i SUOI BAMBINI DELLE ELEMENTARI. Non possiamo che ricordarlo come nonno/bisnonno nell’atrio del Sociale circondato dai “suoi” bambini; sulla porta al mattino a salutare tutti per nome; con le Maestre nelle Messe di inizio e fine anno scolastico di Elementari e Medie; nelle aule durante le ore di Religione, con i cartelloni preparati fin nei minimi particolari, con i suoi racconti di guerra, talvolta un po’ truci e crudi… A questo si ricollega l’affetto reciproco che gli è sempre stato dimostrato. Cito solo uno dei tanti episodi che possono testimoniarlo. Ricordo l’insistenza di molte mamme nel 2006 affinché Padre Boschi restasse al Sociale, tanto che un gruppo di genitori arrivò addirittura ad offrirsi per pagare una badante che lo accudisse. Ma, prima che infermo, il Padre Pierino è stato anche un UOMO SPORTIVO, amante delle colline che circondano Torino (ricordo quando partiva per le escursioni con scatolette, fornellino e pantaloncini corti…) e delle montagne (impossibile dimenticare le sue talvolta anche ardite escursioni: da Campitello a San Giacomo di Entracque, dal Rocciamelone al Musinè). Nella vita di Pierino non è poi mai mancato un FINE UMORISMO, capace di cogliere il lato comico e scherzoso della vita, le sue innumerevoli barzellette, gli aneddoti, le storielle, che spesso raccoglieva ed appuntava sui suoi quaderni per poi raccontarli ad altri: storie sempre nuove, sempre fresche e divertenti. Infine, Pierino era un amante non solo della Compagnia di 15 VITA D’ISTITUTO Gesù, ma anche (e non può essere diversamente) della COMPAGNIA DEGLI UOMINI. Tutti lo ricordiamo presente nei momenti conviviali, nelle giornate di festa, nelle cene di classe, tra le allegre risate e le canzoni degli alpini. Normalmente, quando si iniziava a cantare, Padre Boschi attingeva ad una sua preziosissima “biblioteca privata” dove conservava, ma sempre per metterle a disposizione degli altri al momento più opportuno, della buona grappa, del genepì, ottimo whisky ed altro ancora (quasi sempre doni di amici per lui, ridonati da lui per altri amici).

GRAZIE, Pierino, perché in vita ci hai aiutato a vivere in pienezza ed hai veramente realizzato quanto indicato nelle Costituzioni della Compagnia di Gesù: “come in tutta la vita, così ed anche più in morte, ciascuno della Compagnia deve sforzarsi e procurare che Dio nostro Signore sia glorificato e servito in lui, e il prossimo sia edificato almeno dall’esempio della sua pazienza e fortezza, ma altresì dalla sua fede viva, dalla speranza e dall’amore dei beni eterni, che Cristo nostro Signore ci meritò ed acquistò con le pene incomparabili della sua vita terrena e della sua morte” (n. 595). CARO PIERINO, domani (29 giugno, ndr) è la Solennità dei Santi Pietro e Paolo, è il tuo Onomastico, il primo che festeggi in Paradiso… A nome di tutte le generazioni di studenti che hai accolto, seguito, cresciuto ed amato (oggi a loro volta educatori come genitori, docenti o professionisti), a nome di tutta la grande famiglia del Sociale, ti diciamo tutti insieme, di cuore, con un grande applauso, “BUON ONOMASTICO!”.

LA SUA VITA NEI GESUITI
Il Padre Boschi era nato a Borgomanero (Novara) il 21 Agosto 1917 ed era entrato nella Compagnia di Gesù il 7 settembre 1934, nel Noviziato di Gozzano, dove ha fatto il “Carissimato”.
Ha frequentato il corso di Filosofia a Gallarate dal 1939 al 1942 e negli anni 1945 – 1949 il corso di Teologia a Chieri. Ha quindi fatto il “Magistero” all’Istituto Sociale di Torino, poi a Chieri e a Muzzano, frequentando la Facoltà di Lettere e conseguendo la laurea. A Chieri è stato ordinato Sacerdote l’11 luglio 1948. Nell’anno 1952- 1953 ha fatto la sua Terza Pronazione, terminando così la lunga formazione da gesuita, a Gandia in Spagna..
Il suo campo d’azione è sempre stato quello dell’apostolato educativo, avendo insegnato Lettere prima a Cuglieri (1953 – 1959), poi alla Scuola Apostolica di Cuneo (1959 -1972); chiusa la quale, fu trasferito all’Istituto Sociale di Torino, dove è rimasto fino al 2006 come insegnante di Lettere e Religione nei vari plessi e svolgendo, soprattutto negli ultimi anni, le mansioni di Padre Spirituale e animatore degli alunni della scuola elementare e media. Negli anni trascorsi a Torino ha anche svolto una attività intensa nella attigua parrocchia di S. Ignazio di Loyola, prima come viceparroco e poi soprattutto come confessore. Dal 2006, considerata l’età avanzata e le difficoltà di salute, era stato trasferito a Cuneo, dove si dedicava intensamente alle confessioni e ai colloqui spirituali. È proprio nella residenza di Cuneo che giovedì 26 giugno il suo vecchio ma grande cuore ha cessato di battere improvvisamente, stroncato da un infarto. La liturgia funebre si è svolta sabato 28 giugno 2008 nell’Aula Magna dell’Istituto Sociale, che è a lui dedicata. Padre Boschi riposa ora nella Cappella dei Padri Gesuiti al Cimitero Monumentale di Torino (Ampliazione IV Clero – Camera sotterranea L).

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