Spiegare la Corona d’Avvento ai bimbi

Vieni, Luce vera, tu che illumini ogni uomo. Rischiara le nostre tenebre e non avremo più paura perché tu, Gesù, sei luce alla nostra strada. Donaci di portare la tua luce ai nostri fratelli. Amen

La Corona d’Avvento, simbolo che ci accompagna , per quattro settimane, fino al giorno di Natale.
Essa è costituita da un grande anello fatto di fronde d’abete (si usa anche il tasso o il pino, oppure l’alloro), ornato con fiocchi rossi, su cui vengono appoggiate quattro candele, da accendere a casa ogni domenica in modo progressivo.
Molti sono i simboli raffigurati da questa corona: cerchiamo allora di esaminarli insieme!

In primo luogo, la forma circolare:
il cerchio è considerata la forma geometrica perfetta, in quanto non ha punto d’inizio ne’ di fine: esso rappresenta allora il nostro Dio, eterno ed immutabile, e il tempo della Chiesa, che di anno in anno celebra il mistero della Incarnazione-morte-resurrezione di Gesù in un continuo susseguirsi di anni, fino al giorno ultimo della Parusia, quando Gesù tornerà nella gloria …

In secondo luogo, i rami di pino:
l’albero ci ricorda l’albero della vita, presente nel paradiso terrestre (vedi Genesi 2,9), e di conseguenza anche l’albero della croce, con la quale Gesù ha liberato l’uomo dalla schiavitù del peccato e della morte.

In terzo luogo, il simbolo della luce delle candele:
Esso rappresenta Gesù, luce vera del mondo, venuta per illuminare ogni uomo. Significative le parole di uno degli inni con cui la chiesa apre la preghiera del mattino:
Notte, tenebre e nebbia, fuggite, entra la luce, viene Cristo Signore …

Nell’arco delle quattro settimane, poi, le candele possono acquistare significati diversi, legati alle letture domenicali o ad altri simboli. A noi piace la versione che ci ricorda il tempo antico della prima attesa del Messia, annunciato da quattro figure fondamentali che incontriamo nella Bibbia:

1° candela: Abramo, nostro padre nella fede.
Egli è stato il primo che, ubbidendo alla voce di Dio, si è messo in cammino senza sapere dove JHWH lo avrebbe condotto, fidandosi unicamente e ciecamente della Sua promessa: “Farò di te un grande popolo e ti benedirò” (vedi Genesi 12, 2)

2° candela: il profeta Isaia,
che 750 anni prima della nascita di Gesù, ne annunciò la venuta, sostenendo, consolando, esortando fortemente il popolo ebraico affinché non perdesse la speranza di poterlo un giorno vedere venire in mezzo ai suoi.

3° candela: è la candela della domenica “gaudete”, in cui la liturgia ci invita ripetutamente a gioire nel Signore che viene. E’ la domenica di Giovanni Battista, il più grande dei profeti, l’unico che ha avuto il privilegio di incontrare Gesù, e di additarlo agli uomini di tutti i tempi: “Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!” (Gv 1,29).
4° candela: è la candela di Maria, che con il suo “sì” all’angelo Gabriele, ha “permesso” a Dio di portare a compimento il Suo progetto di salvezza per ogni uomo.

Con la 5° candela, posta al centro della corona, festeggiamo il giorno del Natale del Signore, certi che, come è venuto nella carne 2000 anni fa, così tornerà, sicuramente, negli ultimi tempi, come ogni domenica diciamo nel Credo: “… e di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti” …

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