Caratteristiche demografiche della comunità tunisina in Italia (2019)

Foto di Mourad El Mekki da Pixabay

I tunisini regolarmente soggiornanti, al 1° gennaio 2019 sono 103.249 e rappresentano il 2,8% dei non comunitari in Italia. A fronte delle variazioni intervenute nella graduatoria delle principali comunità straniere, la comunità tunisina perde tre posizioni rispetto all’anno precedente, collocandosi in quattordicesima posizione.

Rispetto al 1° gennaio 2018, infatti, si registra un consistente calo delle presenze tunisine (-4,6%) legato, sia alla riduzione degli ingressi che alle acquisizioni di cittadinanza. La comunità tunisina risulta sesta per concessioni di cittadinanza. Nel corso del 2018, su un totale di 103.478 concessioni per cittadini originari di Paesi Terzi, i procedimenti a favore di migranti di origine tunisina sono stati 2.484, pari al 2,4% sul totale. Complessivamente, oltre 857mila cittadini non comunitari hanno acquisito la cittadinanza italiana per residenza, matrimonio o trasmissione/elezione tra il 2012 ed il 2018, 26.625 erano tunisini. Tuttavia, anche la comunità tunisina fa registrare un calo nelle acquisizioni di cittadinanza nel corso dell’ultimoanno: -22,1% a fronte del -23,8% dei non comunitari complessivamente considerati.

La metà delle acquisizioni di cittadinanza da parte di cittadini di origine tunisina nel 2018 è dovuta alla trasmissione/elezione (50,5%), mentre la restante metà si divide tra residenza (24,3%) e matrimonio con un cittadino italiano (25,2%). Il totale dei matrimoni celebrati nel 20175 in cui almeno un coniuge è di nazionalità tunisina è di 317 e nella maggior parte dei casi (74,8%) coinvolge entrambi i coniugi stranieri, nel 19,6% dei casi riguarda invece un marito italiano ed una moglie tunisina, mentre solo il 5,7% riguarda un cittadino tunisino che sposa una donna italiana. Rispetto all’anno precedente i matrimoni che coinvolgono membri della comunità in esame hanno registrato un consistente calo (-13,6%): a ridursi in modo più consistente sono state le unioni tra mariti tunisini e mogli italiane (-15,7%), mentre si riducono dell’11,4% i matrimoni tra sposo italiano e donna tunisina. I matrimoni con entrambi gli sposi stranieri, invece, fanno registrare una variazione positiva del 12,5%. L’incidenza della comunità risulta maggiore sulle nozze che hanno coinvolto un marito non comunitario e una sposa italiana: nel 6,8% dei casi lo sposo era tunisino. Analizzando le principali caratteristiche demografiche dei cittadini tunisini regolarmente soggiornanti in Italia al 1° gennaio 2019, si registra:

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  • un sostanziale squilibrio di genere, le donne rappresentano solo il 38,4% e gli uomini il restante 61,6%, dato difforme rispetto al complesso dei non comunitari regolarmente soggiornanti, tra i quali il genere femminile rappresenta il 48,3%;
  • un’età media di 33 anni, dunque lievemente inferiore a quella rilevata sul complesso dei cittadini non comunitari (34 anni).

La distribuzione per classi d’età evidenzia la prevalenza all’interno della comunità tunisina delle classi di età più giovani; complessivamente il 39,2% dei cittadini di origine tunisina ha meno di 30 anni (a fronte del 40,3% rilevato sul complesso dei non comunitari), quota che per le donne della comunità arriva al 47%. Decisamente superiore alla media dei non comunitari l’incidenza dei minori, che rappresentano la classe di età prevalente nella comunità in esame: 28% a fronte del 21,8% rilevato sul complesso dei non comunitari. I 28.923 minori tunisini rappresentano il 3,6% dei minori non comunitari presenti in Italia al 1° gennaio 2019. Relativamente alla presenza di minori non accompagnati, la Tunisia, con 251 minori (-39,4% rispetto all’anno precedente), risulta in decima posizione tra le principali nazioni di provenienza. Si tratta, nella quasi totalità dei casi (99,6%), di maschi prossimi alla maggiore età (il 54,2% dei MSNA tunisini ha 17 anni).

Contrariamente all’andamento decrescente delle nascite da genitori non comunitari in Italia (passate da 52.624 unità nel 2016 a 51.582 unità nel 2017), la comunità in esame fa rilevare un incremento delle nascite del 2,3%: da 1.567 del 2016 a 1.603 del 2017. Complessivamente nel corso degli ultimi 8 anni sono nati quasi 463mila bambini con cittadinanza non comunitaria in Italia, oltre 8% delle presenze, ad indicare,insieme all’elevata quota di minori, una forte presenza di nuclei familiari. In riferimento alla distribuzione territoriale della comunità, il 57,4% dei cittadini tunisini risiede nel Nord Italia, un valore inferiore di 3,7 punti percentuali rispetto a quello riferito al complesso dei cittadini non comunitari presenti nel Paese. Si trovano proprio nel Settentrione due delle prime tre regioni per numero di presenze tunisine: l’Emilia-Romagna, che accoglie il 21% delle presenze tunisine, a fronte dell’11,3% dei non comunitari complessivamente considerati e la Lombardia che fa registrare un’incidenza pari al 19,1%, inferiore di 6,8 punti percentuali rispetto al complesso dei cittadini provenienti da Paesi Terzi (25,9%). Caratterizza la comunità in esame la forte presenza nella regione Sicilia, dove ha ricevuto o rinnovato il permesso di soggiorno il 17,7% dei cittadini tunisini, incidenza superiore di oltre 14 punti percentuali a quella relativa al totale dei migranti di origine non comunitaria. Nella regione si trova d’altronde una delle comunità tunisine di più antico insediamento nel territorio, vista anche la vicinanza geografica al Paese d’origine, caratterizzata storicamente dal forte inserimento nel settore della pesca. Poco significativa è infine la presenza della comunità tunisina nelle regioni del Centro Italia (17,7%), dove si registra il picco di maggiore incidenza nel Lazio (6,5%).

Fonte: Rapporto annuale sulla popolazione migrante (2019) Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali

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