Droga: i ricoveri ospedalieri, gli incidenti stradali e la mortalità

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frasi su Foto di Arek Socha da Pixabay

Ricoveri ospedalieri droga correlati

Nel 2015 in Italia, analizzando quanto rilevato tramite le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO), sono stati 6.083 i ricoveri con diagnosi principale droga correlata, corrispondenti a 10,0 ricoveri ogni 100.000 residenti, il 64,7% dei quali riferiti a persone di genere maschile. L’andamento temporale dei tassi annuali di ospedalizzazione totali e per genere, mostra, nell’ultimo anno disponibile, un leggero incremento nel confronto con il 2014. Tale incremento si presenta in maniera più importante nel genere maschile, passando dagli 11,6 ai 12,9 ricoveri per 100.000 residenti maschi.

Rispetto alle età, le fasce 25-34 anni e 35-44 anni sono quelle che anche per il 2015 presentano livelli di ospedalizzazione più elevati (tra i 25 e i 44 anni si concentra il 47,3% del totale dei ricoveri con diagnosi principale droga correlata) con tassi di ospedalizzazione rispettivamente pari a 18,5 e 17,3 per 100.000 residenti. L’andamento temporale dei tassi mostra, nel confronto con il 2014, un incremento dei valori più o meno marcato su tutte le fasce di età e in particolare nella fascia 45-54 anni. Si evidenzia inoltre come, a partire dal 2012, il tasso di ospedalizzazione delle fascia di età 15-24 anni sia in costante aumento, passando da 12,0 a 15,1 per  100.000 residenti .

L’analisi dei ricoveri, effettuata rispetto alla sostanza legata alla diagnosi principale, risulta fortemente influenzata dall’elevata percentuale di SDO che fanno riferimento a sostanze miste o non specificate. Complessivamente, nel 2015, il 57,5% delle SDO con diagnosi principale droga correlata appartiene a questa categoria (49,7% tra i ricoverati di genere maschile e 71,7% tra le ricoverate).

Limitatamente ai ricoveri in cui la sostanza specifica è stata individuata, il 51,3% è riferibile al consumo di oppioidi, il 32,7% al consumo di cocaina, 12,1% cannabinoidi e il restante 3,9% amfetamine o allucinogeni. Tale distribuzione si differenzia nel confronto tra generi; nello specifico, tra le donne, si osserva una maggior percentuale di ricoveri imputabili al consumo di oppiacei e una minor percentuale di ricoveri imputabili al consumo di cocaina.

Estendendo l’analisi a tutte le diagnosi riportate nelle SDO, il numero di ricoveri aumenta notevolmente. Per il 2015 si passa infatti dai 6.083 ricoveri con diagnosi principale droga correlata ai 17.836 ricoveri con almeno una diagnosi droga correlata rilevata, corrispondenti a 28,6 ricoveri per 100.000 residenti, dei quali il 69,8% riferiti a maschi.  L’andamento temporale dei tassi di ospedalizzazione mostra un lieve incremento nel totale rispetto agli ultimi tre anni, imputabile all’aumento rilevato tra gli uomini, iniziato già a partire dal 2011, che passano dai 34,8 ai 40,1 ricoveri per 100.000 residenti .  Le fasce 25-34 anni e 35-44 anni, anche nell’analisi estesa, sono quelle con livelli di ospedalizzazione più elevati (tra i 25 e i 44 anni si concentra il 56,2% del totale dei ricoveri con almeno una diagnosi droga correlata) con tassi di ospedalizzazione pari a 53,5 per 100.000 residenti in entrambe le fasce di età.  Rispetto all’andamento temporale per età, si conferma anche in questo caso l’incremento più o meno importante rilevato nell’ultimo anno disponibile rispetto al 2014, così come si rileva per la fascia 15-24 anni un costante aumento del tasso di ospedalizzazione.

In questa fascia di età si passa dai 30,4 ricoveri per 100.000 residenti del 2011 ai 41,3 ricoveri per 100.000 residenti del 2015.  Anche estendendo a tutte le diagnosi presenti nelle SDO, l’analisi per sostanza laddove specificata, risulta che su 100 dimissioni in cui è stata specificata almeno una sostanza, il 40,2% è riferibile al consumo di oppioidi, il 28,2% al consumo di cocaina, 28,9% cannabinoidi e il restante 2,7% amfetamine o allucinogeni. Tale distribuzione non si differenzia in maniera sostanziale nel confronto tra i generi se non per una lieve differenza tra le percentuali di ricoveri con diagnosi legata al consumo di oppioidi (38,7% tra gli uomini, 45,4% tra le donne).

Incidenti stradali droga correlati

Nel 2015 si sono verificati 174.539 incidenti stradali con lesioni a persone che hanno provocato la morte di 3.428 persone (entro il 30° giorno) e il ferimento di altre 246.920. Rispetto al 2014, su 219.424 cause accertate o presunte, corrispondenti ai conducenti dei primi due veicoli coinvolti nell’incidente, il 94,6% delle cause accertate o presunte di incidente stradale (limitatamente ai conducenti dei primi due veicoli coinvolti) è dovuto al comportamento scorretto del conducente e del pedone, principalmente per guida distratta, mancato rispetto delle regole di precedenza o velocità troppo elevata, mentre il 5,4% per altre cause, tra le quali l’alterazione dello stato psico-fisico e difetti o avarie del veicolo.

le contravvenzioni  per guida sotto effetto  di sostanze stupefacenti.

Gli incidenti stradali rilevati da Carabinieri e Polizia Stradale nei quali sono state riportate lesioni a persone e/o almeno uno dei conducenti dei veicoli coinvolti era sotto l’effetto di sostanze stupefacenti sono stati 1.355, pari al 2,3% degli incidenti complessivamente rilevati. Tali quote approssimano per difetto la reale portata del fenomeno, in quanto la Polizia Stradale rileva la quasi totalità degli incidenti

stradali sulle autostrade, mentre i Carabinieri e la Polizia Stradale nel complesso intervengono per oltre il 65% degli incidenti su strade extraurbane e solo in circa il 20% per quelli in ambito urbano. Secondo quanto registrato dai Carabinieri, è proprio sulle strade urbane che si verificano con maggior frequenza gli incidenti droga o alcol correlati.

I dati rilevati dai soli Carabinieri evidenziano che sono stati 748 gli incidenti stradali nei quali almeno uno dei conducenti coinvolti era sotto l’effetto di stupefacenti, 33 sono state le vittime e 1.331 i feriti coinvolti, pari rispettivamente al 2,4%, 2,6% e 2,8% dei totali. Con riferimento ai dati forniti dalla Polizia Stradale, si rileva che 607 sono stati gli incidenti con lesioni alle persone dovuti alla guida sono effetto di sostanze stupefacenti e 288 sono quelli nei quali i conducenti dei veicoli coinvolti si sono rifiutati di sottoporsi al test antidroga. I procedimenti penali avviati dalle Procure della Repubblica nell’anno 2014 nei confronti di conducenti denunciati per guida sotto effetto di sostanze stupefacenti sono stati 5.330, valori che risultano diminuiti del 9,6% rispetto all’anno precedente.

Mortalità per intossicazione acuta

Considerando l’andamento temporale del numero di decessi droga indotti osservato negli ultimi 10 anni, entrambi le rilevazioni concordano nell’evidenziare, in maniera più o meno accentuata, una diminuzione della mortalità droga correlata in Italia.

Focalizzando l’analisi su quanto rilevato dal RS del Ministero dell’Interno, nel 20163 in Italia si sono osservati 266 decessi droga indotti. Di questi l’89,8% sono riferiti a persone di genere maschile, il 5,6% a persone di nazionalità straniera e il 51,8% a persone con età maggiore di 39 anni. Guardando alla sostanza legata al decesso, nel 44% dei casi essa non è specificata e tra i decessi in cui sia nota la sostanza nel 73% dei casi si tratta di un oppiaceo (principalmente eroina). Rispetto alla distribuzione territoriale del numero di decessi, sono Piemonte (36 decessi rilevati), Toscana (28 decessi), Emilia Romagna e Veneto (25), Lazio e Lombardia (20) le regioni in cui si sono osservati più eventi nel 2016, mentre in Molise non sono stati registrati casi di decessi droga correlati.

Mortalità droga correlata

Secondo quanto rilevato nell’ultima annualità disponibile e relativa al 2014, in Italia si sono osservati 263 decessi con causa iniziale droga correlata, l’88,2% riferiti a persone di genere maschile, il 6,2% a persone di nazionalità straniera, il 63,9% a persone con età maggiore di 39 anni e il 73,4% di età compresa tra 35 e 54 anni. L’analisi dell’andamento temporale dei tassi standardizzati 4 di mortalità per genere rilevati dal RGM mostra come la diminuzione della mortalità negli ultimi 10 anni disponibili sia più marcata nel genere femminile, in particolare negli ultimi 4 anni osservati, stante comunque la bassa numerosità di decessi in questa popolazione.

Rispetto alle fasce di età si osserva nel tempo una diminuzione più evidente in quelle età maggiormente interessate dal fenomeno, in particolare per la fascia 25-34 anni.

Dal punto di vista della distribuzione territoriale, tra le 252 persone decedute con residenza nota e residenti in Italia, il 79,8% risiedeva nell’area centro settentrionale del paese. Guardando ai tassi standardizzati di mortalità per area geografica non si osserva comunque un gradiente nord-sud e i valori più elevati si rilevano nel centro Italia, sia per quanto riguarda il genere maschile che femminili.

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