I sacramentali come forma di preghiera (Bruto Maria Bruti)

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I sacramentali sono forme di preghiera che imitano i sacramenti perché si concretizzano in un segno o si incarnano in un oggetto o usano la materia utilizzata nei sacramenti ( acqua benedetta, olio benedetto ) chiedendo le grazie del sacramento che imitano.

I doni della creazione e della salvezza sono – benedizioni – di Dio: la parola di Dio , il Verbo, ha creato il – bene – ( bene dicere ) e il – bene – di ogni cosa consiste nell’essere secondo la propria natura e nel raggiungere il proprio fine naturale.

Quando persone o cose vengono benedette significa che su di esse viene invocato l’intervento di Dio affinché aiuti a valorizzare pienamente secondo il suo disegno le cose, gli ambienti, le esperienze proteggendoli dal male e indirizzandoli al loro giusto fine  ( cfr Catechismo della Chiesa Cattolica n.1078, 1671, CEI,  La verità vi farà liberi, op.cit.  n. 661 ).

Nostro Signore Gesù Cristo pronuncia una benedizione prima di moltiplicare i pani  ( Mt 14,19 ), prima di distribuire il pane divenuto il suo corpo ( Mt 26,26 ), prima di spezzare il pane ad Emmaus ( Lc 24,30). Il suo ultimo atto è la benedizione che lascia alla sua Chiesa ( Lc 24,51 ).

La benedizione è una preghiera la quale chiede a Dio che le sue – benedizioni – rimangano tali e cioè che i doni della creazione vengano protetti dal male e valorizzati pienamente secondo il suo progetto .

La benedizione è una preghiera e non un atto magico. Nell’atto magico si attribuisce alle parole e al rituale una forza che ottiene un risultato concreto. Nel caso della preghiera di benedizione il risultato dipende da Dio e dalla disposizione di fede e, come in ogni preghiera, Dio interviene ma non sempre secondo la nostra volontà e nella maniera che egli sa essere più utile per la nostra salvezza.

Ogni preghiera di benedizione viene accompagnata dal segno della croce che è il simbolo della professione di fede nel Dio uno e trino e nella redenzione ed è un segno di affidamento a Cristo.

I genitori benedicono i figli e colui che fa il segno della croce benedice se stesso ( cfr F. Krenzer, op. cit., pag 293 ).

Alcune benedizioni sono riservate ai ministri ( acqua benedetta, olio benedetto ). Gli oggetti benedetti, come le catenine che si portano al collo, non sono dei talismani che hanno una virtù propria. Gli oggetti benedetti sono preghiere incarnate in un oggetto e, come in ogni preghiera, ciò che conta è la disposizione di fede: anche solo baciando o toccando con fede l’oggetto benedetto si partecipa alla preghiera che, a nome della Chiesa,  è stata fatta su di esso, si ripete, dunque, un atto di affidamento a Dio. La potenza dei sacramentali deriva dalla libera volontà di Dio e dalla fede di chi li usa: chi usa i sacramentali deve partecipare con fede alla preghiera della Chiesa.

L’acqua benedetta e l’olio benedetto, ad esempio, sono preghiere della Chiesa  incarnate in un oggetto ( l’acqua o l’olio ) che chiedono le grazie del sacramento che imitano. Lo scopo dei sacramentali è quello di preparare gli uomini a ricevere il frutto dei sacramenti e di santificare le varie circostanze della vita accompagnandole con la preghiera della Chiesa

( cfr Catechismo della Chiesa Cattolica n.1677 ).

Tra i sacramentali rientra l’esorcismo pubblico che è una particolare preghiera di liberazione, fatta da un ministro della Chiesa a nome della Chiesa, che usa formule e segni stabiliti dalla Chiesa per liberare dal maligno coloro che ne sono posseduti.  Nell’esorcismo pubblico, riservato al ministro incaricato dal Vescovo, vengono usate parole di forma imperativa nei confronti del demonio, cioè l’esorcista ordina direttamente al demonio, a nome della Chiesa e con l’autorità di Cristo, di lasciare la persona posseduta. Esistono anche forme di esorcismo privato ( come l’esorcismo di Leone XIII ) consigliate a tutti i cristiani  ma  con il divieto di usare tale esorcismo privato  in forma di esorcismo pubblico e cioè su altre persone o insieme ad altre persone senza la presenza del sacerdote autorizzato. ( cfr  Sacra Congregazione per la dottrina della fede , lettera agli ordinari del 29 settembre 1985, Enchiridion Vaticanum, IX, 1615, 1617 ): bisogna ricordare che, tra le forme più potenti di esorcismo, va annoverata, in primo luogo, la partecipazione alla Santa Messa e, poi, il Santo Rosario.

Sia gli esorcisti che i posseduti non devono, come in ogni situazione di sofferenza, pretendere di conseguire risultati ad ogni costo ma accettare umilmente e fiduciosamente ciò che Dio, nella sua provvidenza, permette o dispone

( cfr  CEI, La verità vi farà liberi, op. cit.  n.385, 386,387 ).

Bisogna ribadire e sottolineare che i sacramentali sono utili ma sono e restano delle forme di preghiera che servono per cercare la comunione con Dio, per santificare ogni circostanza della vita e per preparare gli uomini a ricevere il frutto dei sacramenti.

I sacramenti, invece, sono segni sensibili ed efficaci della grazia divina ( cfr Catechismo della Chiesa Cattolica n.1131 ), forze che escono dal corpo di Cristo, sempre vivo e vivificante ( cfr ivi, 1116 ), che agiscono per il fatto stesso che l’azione viene compiuta.

Tuttavia i frutti elargiti dai sacramenti dipendono anche dalle disposizioni di fede di chi li riceve e dal suo libero arbitrio ( cfr ivi 1128, cfr Pio X, op. cit. n.533 ): indispensabile, per ricevere un dono e farlo fruttificare, è la volontà almeno implicita di accoglierlo e di utilizzarlo ( cfr Giacomo Biffi, Io credo, breve esposizione della dottrina cattolica, Jaca Book, Milano 1989, n.2106, p.  90 ).

I sacramenti, dunque, sono forze vive che escono dal corpo di Cristo, essi sono superiori all’esorcismo: l’esorcismo è solo un sacramentale e i sacramentali servono per preparare gli uomini a ricevere il frutto dei sacramenti.

Come deve fare il cristiano per difendersi dal male che proviene dalle forze preternaturali e quando si deve ricorrere all’esorcismo? Di fronte al male che proviene dal mondo degli spiriti la terapia non può essere che spirituale.

La migliore terapia, insegna la Chiesa, è la prevenzione la quale consiste nel vivere in stato di grazia: la preghiera ed i sacramenti danno ogni aiuto per combattere contro il male che proviene dagli angeli decaduti.

Ordinariamente, l’influsso nefasto del demonio viene esercitato attraverso le tentazioni mediante le quali il diavolo cerca di ingannare gli uomini facendo loro credere che la felicità si trovi nel denaro, nel potere, nei piaceri momentanei e disordinati della carne.

Inganna gli uomini cercando di persuaderli che non hanno bisogno di Dio e che sono autosufficienti, senza bisogno della grazia e della salvezza. Inganna gli uomini diminuendo e, anzi, facendo scomparire il senso del peccato, sostituendo alle legge di Dio come criterio di moralità, le abitudini o le convenzioni della maggioranza. Attraverso questa continua opera di confusione, cerca di convincere gli uomini che la libertà consiste nel fare quello che si vuole.

In qualche caso l’azione straordinaria degli angeli decaduti può giungere, con il permesso di Dio e dei suoi misteriosi disegni di giustizia e di amore – solo Dio, infatti, può ricavare il bene dal male – ad attuare varie forme di violenza fisica e psichica: la vita di molti santi ha presentato queste modalità straordinarie di violenza demoniaca.

In questi casi, quando l’individuo si è allontanato dalla grazia di Dio o è impossibilitato a pregare e a ricevere i sacramenti, tutti i segni sacri istituiti dalla Chiesa   – il segno della croce, le benedizioni, gli oggetti benedetti, l’acqua benedetta, l’olio benedetto, le reliquie dei santi, le immagini sacre, lo stesso suono delle campane benedette,  la Sacra Scrittura,  gli esorcismi -, il cui scopo è quello di preparare gli uomini a ricevere il frutto dei sacramenti e di santificare le varie circostanze della vita ( cfr Catechismo della Chiesa Cattolica n. 1677 ), servono per smascherare l’eventuale azione demoniaca e per dare all’individuo la possibilità di utilizzare la sua libertà in modo da poter  ricevere l’aiuto della grazia sacramentale ( cfr  Presentato dal Card. Medina Estévez il nuovo rito degli esorcismi del – Rituale Romanum -, Un’espressione importante della lotta contro il maligno, L’Osservatore Romano, Edizione settimanale n.6      ( 2952 ), 12 febbraio 1999 p.7 ).

Giova ripetere che i sacramentali non vanno confusi con i talismani: vanno considerati come preghiere della Chiesa che si concretizzano in un segno, si  – incarnano – in un oggetto ( oggetti benedetti )  o usano la materia utilizzata nei sacramenti ( acqua benedetta, olio benedetto ) per chiedere, insieme alla preghiera di tutta la Chiesa, le grazie del sacramento che imitano.

Anche il tenere in onore le reliquie dei santi e le loro immagini rappresenta una forma di preghiera a Dio attraverso la richiesta di intercessione dei Santi: il cristiano non dimentica che il corpo di colui che nella vita terrena fu unito a Dio è stato tempio vivo dello Spirito Santo ( cfr 2 Re 13,20 – 21 2 Re 4, 32 – 37  ; At 19,11-12; Lc 8,44 – 47  ).

Negli atti magici si attribuisce alle parole, al rituale o ai talismani una forza propria che ottiene un risultato concreto. I sacramentali, invece, sono solo forme di preghiera ed il risultato dipende da Dio e dalla disposizione di fede: come in ogni preghiera, Dio interviene ma non sempre secondo la nostra volontà e nella maniera che Egli sa essere più utile per la nostra salvezza. Anche se i sacramentali non sono sacramenti, tuttavia, in quanto segni sacri essi non possono non disturbare l’azione degli Angeli decaduti.

Quando l’individuo, pur ricevendo i sacramenti, resta disturbato, bisogna supporre, oltre all’azione degli angeli decaduti, che Dio può permettere in vista di un suo misterioso piano provvidenziale, anche i disturbi della sfera psichica.

Non bisogna confondere la parte materiale della psiche con l’anima. La parte materiale della psiche è una sorta di archivio pieno di memorie da cui partono emozioni che non dipendono dalla nostra volontà. La Chiesa cattolica insegna che disagi e malattie di ordine psichico possono essere affrontati e curati con la psicoterapia.

La psicoterapia è per la psiche ciò che la fisioterapia è per l’apparato locomotore: un uomo che è rimasto privo, per esempio, dell’uso della gambe, ha bisogno della grazia di Dio, che è una forza che illumina e incoraggia, che dà la motivazione per sopportare e dà la forza per guarire, ma ha bisogno anche delle cure e delle fisioterapie adatte per il corpo: lo stesso vale per la psiche.

La psicoterapia, purché sia rispettosa della legge di Dio, ( ed è consigliabile farsi curare da uno psicologo cattolico )- è essenzialmente un processo di crescita, cioè un cammino di liberazione da problemi infantili, o comunque passati, e di promozione dell’individuo alle capacità di assumere identità, ruolo, responsabilità- ( Pontificio Consiglio della pastorale per gli operatori sanitari, Carta degli operatori sanitari, Città el Vaticano 1994, p.77 ).

  Lo psichiatra cattolico Ermanno Pavesi, professore di antropologia psicologica alla Gustav-Siewerth Akademie in Germania,  ricorda  che la teologia cattolica, con il suo discernimento degli spiriti, ha cercato di analizzare origine e natura di certi contenuti psichici che spingono l’uomo ad agire. San Bernardo elenca sei differenti – spiriti    –  intendendo per spiriti le entità intrapsichiche – che premono sul comportamento umano: lo spirito divino, angelico, diabolico, umano, del mondo e della carne ( intendendo per carne il vasto mondo del subconscio: dalle ghiandole alla parte vegetale e animale della psiche da cui originano sensazioni e fantasie che sfuggono al controllo diretto della volontà e della coscienza, da cui originano immagini che abitano in noi senza che noi ne serbiamo un ricordo cosciente, da cui originano attrazioni, repulsioni, aggressività e affettività che ci influenzano e che non dipendono dalla nostra volontà).

Tra tutte le possibili influenze – naturali, preternaturali e sovrannaturali – è difficile riconoscere il vero movente del comportamento umano o l’origine di certe fantasie e il vero pericolo, dice Pavesi, consiste nel semplificare il problema riducendo tutto a una sola causa. Se gli psicologi materialisti interpretano tutti i fenomeni in modo esclusivamente psicologico, vi è anche il rischio di interpretare in chiave demonologica comportamenti che hanno come movente lo – spirito – umano o lo – spirito – della carne ( cfr  Ermanno Pavesi, Magnetismo animale, ipnotismo, psicologia del profondo, in Lo spiritismo, a cura di Massimo Introvigne, editrice Elle di Ci, p.116, nota n.10, Torino 1989).

Bruto Maria Bruti
LA NOSTRA SESSUALITÀ
Felicità, desiderio e piacere nell’essere umano

pp. 168 – € 15,50
ISBN 978-88-7198-593-0

Questo libro è un sollievo. Il professor Bruti ci parla di cose belle, grandi, importanti. Ci parla di amore, di un progetto personale che si compie nell’unione con l’altro, del desiderio di potersi abbandonare nel completo godimento di un eterno abbraccio. È un sollievo, dicevo, leggere di noi stessi, della nostra sessualità e della persona che amiamo in questi termini. Dopo anni in cui gli «esperti» hanno tentato di convincerci che la gioia è «nient’altro che» un «orgasmo», che la persona amata è «nient’altro che» un «oggetto sessuale», che il sesso è «nient’altro che» un «meccanismo relativamente semplice che provvede alla reazione erotica quando gli stimoli fisici e psichici sono sufficienti», finalmente qualcuno ci dice che in realtà dell’altro ci sarebbe: il nostro desiderio di sentirci amati in modo unico, esclusivo, incondizionato, per sempre (dalla Presentazione di Roberto Marchesini).

Il libro si puo’ trovare e chiedere (talvolta ordinandolo) in qualsiasi libreria.
Oppure su
IBS La nostra sessualità. Felicità, desiderio e piacere nell’essere umano – Bruto M. Bruti – Libro – SugarCo – Argomenti | laFeltrinelli
oppure ad esempio
La nostra sessualità – Felicità, desiderio e piacere nell’essere umano libro, Bruti Bruto M., SugarCo, giugno 2010, Sessualità e morale – LibreriadelSanto.it

Convivo con il “male di vivere” grazie ai sacramenti, alla preghiera e ai volti amici

Per le vittime di un terremoto (Giovanni Paolo II)