Il ruolo dello Spirito Santo nella preghiera (Padre Andrea Gasparino)

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* Lo Spirito Santo viene e agisce nella preghiera; per ricevere lo Spirito, dunque, si deve pregare (cfr. il battesimo di Gesù in Lc 3, 21 – la preghiera dei primi cristiani in Atti 4,31 – Cornelio in At 10)
* Gesù (cfr. Lc 11) promette lo Spirito Santo a chi prega, a chi lo chiede, non a chi lo merita. Anche il peccatore, dunque, ha diritto allo Spirito.

* Tutti abbiamo debolezze: come reagire? possiamo
1) non pensarci, 2) fuggire, 3) avere paura, ma non sono questi i rimedi giusti per i problemi che scottano. Voi avete bisogno dello Spirito Santo, chiedendolo con fede, umiltà, costanza. Proprio prima che iniziasse a parlare dello Spirito, Gesù aveva detto :”Chiedete e vi sarà dato, bussate…”
* Chiedete lo Spirito con Maria, e sentirete la potenza dello Spirito nella vostra vita.
* L’altro giorno un giovane mi ha detto: “Non riesco a vincere il male dentro di me: è la mia droga”. Ebbene, tu non hai adoperato la medicina giusta: lo Spirito Santo. Molte volte siete nel pericolo e cedete, siete deboli nella volontà. Chi può irrobustire la volontà? Solo lo spirito. Voi e lo Spirito. Gesù stesso nel Getsemani non è stato debole? e cosa ha fatto? In preda all’angoscia pregava incessantemente, e così gli apparve un angelo ( e notate che in Luca lo Spirito è spesso raffigurato come angelo)

* Quando dovete prendere le decisioni, avete bisogno dello Spirito. Quando non ce la fate più nella lotta con i vostri egoismi, ricordate che lo Spirito fa miracoli.
* Giovanni Paolo II afferma: “Dovunque si prega nel mondo, lì c’è lo Spirito” e ancora “Lo Spirito è il respiro vitale della preghiera”.
* Spesso però la nostra preghiera è falsa e parolaia, ogni tanto è vera;
* Invocate sempre lo Spirito Santo prima di pregare e quando essa si fa debole, poiché è Lui che la guida e la tiene viva;
* Prendiamo l’impegno di vivere una Pentecoste concreta: ogni ora faccio qualche cosa per fare contento lo Spirito Santo.

* Non torniamo a casa senza aver capito la preghiera; la Madonna parla continuamente della preghiera;
* Interroghiamoci anche dicendo: “Signore, cosa vuoi da me? Ti do tutto.”
* Qualcuno stamani mi ha chiesto perché non porto la tunica; io ho risposto che la Chiesa è rispettosa di tutte le spiritualità: i Francescani, ad esempio, non sono gelosi del bianco dei Domenicani, che non “invidiano” il nero dei Passionisti; p. Charles de Foucauld disse: “Il vestito mio potrebbe essere la tunica dell’operaio”, ebbene, quando ero prete operaio in una fonderia, sembravo un mostro, tutto nero e sporco; il sabato e la Domenica i miei bronchi erano pieni di carbone e pensavo: “Ecco, questa è la vera tunica del Signore, la tunica di un operaio”;
* Giovanni Paolo II, nella sua enciclica sullo Spirito Santo, al n.65 dice:
1) “Lo Spirito Santo è il dono che viene nel cuore dell’uomo insieme alla preghiera”
quindi se preghiamo veramente, lo Spirito ci ha raggiunto; quando ci proponiamo di pregare, già c’è lo Spirito; noi però non preghiamo bene, siamo poveri, talvolta non esiste proprio il mio pregare e allora diciamo “Lo Spirito non può raggiungermi”;
2) “Lo Spirito nella sua maniera più semplice e più comune si esprime nella preghiera”
Dobbiamo interrogare lo Spirito se è contento di noi in ogni cosa. Non attendiamo sempre la risposta pronta, non risponde quando vogliamo noi, ma quando siamo preparati alla risposta. Attenzione a chi dice: “Lo Spirito Santo mi ha detto…”, è un atteggiamento pericoloso. Lo Spirito Santo risponde sempre ma lascia sempre un po’ di buio, lascia cioè un po’ di buio per chi non vuol rispondere e la luce sufficiente per chi vuol capire.
3) “Lo Spirito Santo è la rilevazione dell’abisso del cuore dell’uomo”, che solo Dio può colmare; Giovani, non illudetevi! A voi piace lo sport, e fate bene, ma lo sport non colma tutti i vostri aneliti; vi piace la musica, la danza, ma non cercate la gioia profonda in esse, nelle discoteche… se invece arrivate alla preghiera profonda troverete la gioia poiché trovate lo Spirito Santo.
Ai giovani piace l’amicizia, l’amore: bellissimo, sono cose di Dio, come la vostra sessualità, ma l’amore, la sessualità non possono diventare puri e completi senza la preghiera, senza lo Spirito Santo;

4) “Lo Spirito non solo fa in modo che preghiamo, ma ci guida all’interno della preghiera, supplendo alla nostra povertà”
Egli divinizza la nostra preghiera. Spesso, anche chi dice 3 Rosari al giorno, prega poco, perchè il contatto vero con Dio, l’apertura del cuore spesso non c’è. Si può dire il Rosario e non entrare in contatto con Maria. Dobbiamo guarire dalla preghiera parolaia. Senza lo Spirito, la preghiera agonizza e muore.
5) “La nostra difficile epoca ha uno speciale bisogno della preghiera”
L’uomo, la società sono minacciati. Urge salvare l’uomo dagli sbagli e dagli abbagli; chi può fermare questa marea di peccato che invade il mondo? Solo lo Spirito Santo. E come arriva lo Spirito Santo? Con la preghiera.
* Ma cos’è la preghiera? Quali sono i mali della preghiera? Come mettere le fondamenta della preghiera?
* Gli obiettivi sono tre:
1) Sanare la preghiera vocale distratta: essa è malata;
2) Arrivare alla preghiera abituale di ascolto, quando impariamo ad ascoltare Dio che comunica nella profondità della preghiera;
3) Puntare dritto alla preghiera del cuore, preghiera d’amore.

1) “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me” (da Isaia), dunque la prima cosa da fare è non pregare solo con la bocca. Nella preghiera vocale abitualmente distratta nutrite l’anima di vento. Il grande pericolo è l’abitudine alla preghiera vocale distratta. Essa è il cancro della preghiera, e dal cancro non si guarisce con un cerotto, ci vuole un intervento chirurgico. Come si esce fuori? Ecco alcuni consigli che metto in pratica nel mio lavoro coi giovani (nota: p. Gasparino da 40 anni guida un importante centro vocazionale di preghiera in provincia di Pavia)
– Favorire molto la preghiera spontanea, sfogare il cuore con Dio;
– Avere nella preghiera vocale dei posteggi di silenzio in cui guardare negli occhi di Dio e lasciarmi guardare da Lui;
– Centellinare le parole; un ragazzo un giorno mi disse “Ho imparato a recitare il Padre Nostro impiegando un’ora”; non arrivate a tanto, ma se impiegate 10 minuti, il vostro Padre Nostro guarisce;
– Intercalare la preghiera con delle grida ardenti di preghiera;
– Imparate a pregare scrivendo
* Mi rivolgo ai religiosi, ai sacerdoti: talvolta la nostra liturgia è una farsa! Provate a gridare “Padre, io ti amo” “Gesù io ti amo” ” Spirito Santo, io ti amo” ogni volta che leggiamo il vangelo, o un versetto, o un’antifona, o una colletta; questo grido deve essere sempre sottinteso.
* Ricordate che S. Giovanni della Croce dice:”Nella vita spirituale chi non va avanti, va indietro”, e ancora Gandhi: “Non voglio essere un uomo di scienza, nemmeno un pensatore, ci tengo ad essere un uomo che prega, perchè la preghiera mi ha salvato”.

2) Non’è tanto importante cosa dire a Dio: è meglio ascoltare cosa Dio vuole dire;
Quando cominciate a pregare, dovete invocare lo Spirito Santo con molta fede, così non andremo a zonzo, non ci ritroveremo nelle nuvole;
Ascoltare è una parola fondamentale nella bibbia: essa ricorre 1100 volte nell’Antico testamento, 445 nel Nuovo.
Dobbiamo ascoltare ciò che Dio vuole, ma ci sono due rischi:
– Ascoltare la nostra testa, non la voce di Dio
– Non dare tempo e modo a Dio (fretta, cuore pieno di mondanità, superficialità)
Questi potrebbero essere alcuni rimedi per la preghiera di ascolto:
– Partire bene, nella calma e nella pace;
– Cominciare dal silenzio interiore;
– Entrare nel silenzio di Dio, invocando lo Spirito Santo;
– Cercare di costruire un rapporto tra me e Dio, un io e un Tu, lasciandosi guardare negli occhi;
– Far scattare la volontà dell’ascolto, la volontà dell’amore;
Quali sono gli strumenti concreti per favorire la preghiera d’ascolto
– La Parola: interrogare la Parola di Dio, scrutarla interiormente
– La Coscienza: Cosa vuoi, Signore, da me? Sei contento di me nelle amicizie, in famiglia?
Vi racconto una storia: un marinaio dovette passare un periodo in giro sulla nave; egli era innamoratissimo di sua moglie, cosi ogni settimana le scriveva una lettera. Quando tornò a casa, si aspettava tra l’altro una parola di ringraziamento per le lettere, ma lei non gli disse niente. Un giorno, trovò tutte le sue lettere sigillate; allora le prese e si rivolse alla moglie: “Perchè non le hai lette” ” Ma quando sei lontano – rispose la moglie – ho troppe preoccupazioni”. Il marinaio, allora, gettò le lettere nel fuoco con amarezza, la stessa che Dio ha per noi; Egli ci scrive tante lettere e noi non le apriamo, e ciò ferisce Dio.

3) S.Teresa d’Avila dice: “La preghiera più ha contenuto d’amore, più è amore”. L’essenza della preghiera è l’amore, ricorda sempre le parole: “Questo popolo mi onora con le labbra…”
* Dio vuole da tutti la preghiera d’amore, perchè tutti sono capaci d’amore;
* Cos’è la preghiera del cuore? P. Charles De Foucauld dice: “La preghiera del cuore è l’attenzione amorosa a Dio”; è scendere nella volontà di Dio e accettarla; è entrare in un silenzio che ama;
* Il teologo Congard dice ” Molti uomini non abitano se stessi, abitano fuori di sè”
* Nella preghiera del cuore Lui guarda me amandomi, io guardo Lui amandolo;
* La preghiera del cuore segue la preghiera di ascolto: quest’ultima è la legna che serve per accendere il fuoco, mentre la preghiera del cuore tiene accesa e viva la fiamma;
* Solo nel silenzio Dio si comunica; nè parlare, nè fantasticare, solo essere presenti a Dio con affetto per permettere a Dio di comunicare;
* Una formula perfetta per la preghiera del cuore? E’ la preghiera sanguinante del Getsemani: “Padre, non la mia ma la tua volontà sia fatta”;
* Giovanni Paolo II dice: “La preghiera del cuore consiste nel saper ascoltare in silenzio profondo e accogliente la voce dello Spirito Santo”; è l’adesione perfetta alla volontà di dio; essa non è al di là delle nuvole ma è nell’attimo che ho tra le mani;
* Ogni azione può contenere una volontà di Dio, per questo è essenziale vivere il presente;
* “Cosa vuoi Signore da me?” è una domanda che deve porsi qualsiasi ragazzo. A 15 anni bisogna interrogarsi, e se la strada, ad esempio, è il matrimonio, devono essere preparati a tale santo passo; bisogna dire: “Signore, vuoi il matrimonio? Ti giuro che sarà un matrimonio santo. Vuoi la consacrazione? Vuoi una vita santa da me?”
*Sono molte le persone chiamate alla consacrazione, ma sono proprio i preti che hanno paura; Se sentite la chiamata, cercate il sacerdote giusto, pieno di coraggio, non camminate da soli; e cominciate presto a porvi la domanda;
* La consacrazione dobbiamo sognarla in una comunità che vibri del vangelo, non in una comunità tiepida, questa non sarebbe una grazia, ma una disgrazia! Entrare in un seminario tiepido è una disgrazia, meglio stare nel mondo! La comunità è tiepida quando si ha paura a chiedere sacrifici, povertà, l’ubbidienza generosa e responsabile, quando non si vive la carità, quando la preghiera non è il suo fondamento e l’Eucarestia non è il centro vitale; quando si concedono troppe cose; quando i voti non si vivono in pienezza ma con compromessi; quando la comunità non ha un amore incondizionato alla Chiesa.
* Per concludere vi lascio con quella che mi sembra la regola perfetta della preghiera: “Ti aspetto fuori”; la preghiera vera comincia quando la preghiera è finita.

Per coloro che piangono (Giovanni Paolo II)

Dona, o Signore, lo Spirito di verita’ (Giovanni Paolo II)