Rispondiamo subito, la risposta è no.
Dopo Gesù non vi è alcuna necessità di nuovi profeti.
Nemmeno si puo’ accettare Maometto come profeta nel senso coranico, ovvero di qualcuno che viene a dare le norme definitive e universali all’umanità.
Per i musulmani, “Maometto e’ l’ultimo inviato di Dio e il ‘sigillo dei profeti’, la cui venuta sarebbe stata preannunciata da Mose’ e da Gesu’ nella versione coranica.
“il Corano è in ogni sua parola il messaggio autentico che Maometto ha ricevuto brano per brano da Dio per mezzo dell’angelo Gabriele, per 21 o 22 anni […] che ha annunciato fedelmente alla lettera”, e che quindi “è valido per i popoli di tutti i tempi”.
“Ogni altro messaggio, ricevuto da un qualsiasi profeta autentico, è invece valido soltanto per un popolo particolare di un determinato tempo”
(Padre Troll sj)
Per il Corano e i seguaci di Maometto tutti i profeti precedenti, compreso Gesù che per l’islam è un profeta e per i cristiani è “vero uomo e vero Dio”, sarebbero solo inviati e precursori di Maometto a cui sono inferiori.
I cristiani pero’ non possono accettare Maometto come un profeta, la cui vita tra l’altro sarebbe un ‘modello perfetto’ (sura 33, 21) per la propria vita e per quella di tutti gli esseri umani”.
Questo per vari motivi:
– E’ vissuto dopo la morte e risurrezione di Gesù. Ma non ha senso un profeta a posteriori perchè Gesù è Figlio di Dio e quindi Dio stesso. Il cristianesimo ha un Dio solo ma in tre persone, Tre espressioni diverse della stesso Dio di cui una è Gesù, vero uomo e vero Dio. Ma essendosi rivelato Dio stesso ogni altro uomo non puo’ superare gli insegnamenti di Gesù stesso.
– Maometto ha fatto uso della forza, dettato da una santa indignazione contro chi rifiuta l’autorità di Dio e del suo “inviato“. L’esempio dell’uso della forza dell’anno 622, dopo 13 anni di predicazione a Mecca, Maometto decise di intraprendere l’egira (rompendo anche i legami tribali) verso Medina, poiché Mecca aveva respinto l’islam e condannato il politeismo. Vista la resistenza della tribù coreiscita, che dominava Mecca e proteggeva le credenze pagane, Maometto decise di utilizzare la forza militare per abbattere il loro potere e sottomettere i vinti al volere di Allah.
Per i cristiani la missione profetica non puo’ essere portata avanti militarmente e anche gli insegnamenti coranici su Dio per quanto siano apprezzabili rispetto alla rivelazione in Gesù Cristo sono incompleti e mancano di alcuni aspetti fondamentali come il perdono del nemico, l’accoglienza, la carità e l’amore a tutti i popoli, compresi i non cristiani, e anche la libertà di credere o non credere.
Nella concezione cristiana l’adesione al Vangelo è completamente libera.
Gli insegnamenti coranici “educano” l’umanità alla sottomissione a Dio, quelli di Gesù vanno oltre e insegnano e offrono una visione dell’uomo che plasma il creato che Dio ha affidato all’uomo.
Anche la visione della sofferenza è diversa: pensare a un Dio che soffre per amore e perdipiu’ in croce è uno scandalo. Per i cristiani Dio che è padre del Crocifisso si riconosce un amore che soffre in maniera sovrana e libera.
Possiamo affermare che l’islam spinge molte persone a credere in Dio, ma senza approfondire l’amore di Dio e la grandezza della vocazione dell’uomo e nel modo in cui i cristiani vivono l’amore che imita quello di Gesù, che accoglie (non cerca) la sua sofferenza, accoglie (non cerca) la sua morte in croce e nella sua risurrezione. I cristiani vivono, muoiono per amore e si lasciano uccidere per amore è la grande diversità del martirio cristiano che è per salvare mai per uccidere.
Paolo Botti
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