Modalità e motivi della presenza in Italia della comunità srilankese (2019)

Foto di Günther Simmermacher da Pixabay

La comunità in esame fa registrare un livello di stabilizzazione sul territorio leggermente superiore alla media dei cittadini non comunitari: la quota di lungosoggiornanti al suo interno è, infatti, pari al 65,1%, una percentuale superiore a quella rilevata sul complesso dei non comunitari di quasi 3 punti percentuali. Tanto la popolazione non comunitaria nel suo complesso quanto la comunità srilankese fanno registrare una crescita della quota di lungosoggiornanti, rispettivamente dello 0,6% e dell’1%.

In riferimento ai motivi delle presenze alla data del 1° gennaio 2019, si mette in evidenza la prevalenza tra i permessi di soggiorno soggetti a rinnovo, relativi al complesso della popolazione non comunitaria, dei motivi familiari, cui è legato il 43,7% dei titoli, un valore in crescita di circa un punto percentuale rispetto all’anno precedente, a segnalare – insieme all’incremento della quota di lungosoggiornanti – un progressivo e costante processo di stabilizzazione sul territorio dei migranti. Basti pensare che considerando i soli minori, i ricongiungimenti familiari coprono una quota pari al 93% circa dei titoli soggetti a rinnovo. Il lavoro rappresenta la seconda motivazione di soggiorno, con un’incidenza pari al 31% sui titoli soggetti a scadenza, percentuale inferiore di 2,6 punti a quella registrata l’anno precedente.

Di tutto rilievo anche la quota di permessi di soggiorno legati a richiesta o detenzione di una forma di protezione: 18,7% a fronte del 17,1% registrato al 1° gennaio 2018. i motivi familiari rappresentino la principale motivazione di soggiorno in Italia anche per i cittadini srilankesi, sebbene con un’incidenza superiore a quella riscontrata nel complesso dei cittadini non comunitari: il 50% a fronte del 43,7%. In riferimento alla comunità srilankese la quota di ricongiunti tra i minori è pari addirittura al 99,5%. Anche tra i cittadini srilankesi la seconda motivazione di soggiorno è il lavoro, ma anche in questo caso con un’incidenza nettamente superiore ai cittadini di Paesi Terzi in generale: il 47% circa contro il 31%, una differenza di 16 punti percentuali. Rispetto all’anno precedente i permessi di soggiorno soggetti a rinnovo, relativi alla comunità in esame, sono diminuiti di un punto percentuale. In particolare, si riduce la quota di titoli legati a motivi di lavoro (passati dal 49,4% al 46,9%), mentre crescono – in termini percentuali – i titoli legati a motivi familiari, la cui quota aumenta del 2,3%, e le richieste di protezione internazionale, passate dall’1,7% al 2,2%.

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Fonte: Rapporto annuale sulla presenza dei migranti (2019) Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali

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