Tratta di minori in Nigeria

Foto di Myriam da Pixabay

Il traffico di minori a scopo di servizio domestico, prostituzione e altre forme di lavoro minorile è un fenomeno diffuso in Nigeria.

Dopo essere stati intercettati dai trafficanti grazie a promesse di guadagno nelle grandi città, ai minori è negata la possibilità di fare ritorno presso le proprie famiglie attraverso un ingente ricorso alla violenza o prospettive di guadagno. A causa della natura clandestina di tale fenomeno, è attualmente difficile avere dei numeri esatti per quanto riguarda il traffico interno ed esterno di minori.

Nessuna fascia d’età è esente dal traffico. I trafficanti obbligano le donne a partorire, spesso a seguito di stupri, in cosiddette “baby factories” (orfanotrofi, case per la maternità o centri religiosi). I neonati sono venduti per essere immessi nel mercato della prostituzione o per svolgere lavori forzati (come venditori ambulanti, domestici, operai all’interno delle miniere oppure impiegati nell’ambito dell’agricoltura e della manifattura tessile).

Bambini, anche di otto anni, sono reclutati da bande armate, gang criminali e gruppi estremisti per partecipare ai combattimenti. Tra le svariate mansioni svolte, le più rilevanti concernono lo spionaggio e il controllo dei checkpoints.

Tratto da: “Nigeria, Rapporto COI” ad opera del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi Roma Tre

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