Cannabis: analisi delle tendenze attuali e delle sfide emergenti in Italia

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Tutti gli indicatori esaminati descrivono i prodotti della cannabis come le sostanze stupefacenti più utilizzate in Italia, dato in linea con i medesimi indicatori riferiti a domanda e offerta a livello europeo e mondiale. Dopo un’apparente contrazione osservata nel biennio trascorso, il mercato torna ai valori del periodo pre-pandemico.

Nel 2022, in più di 9.400 operazioni di polizia, che rappresentano circa il 50% delle operazioni totali, sono state sequestrate oltre 47 tonnellate di cannabis e derivati. Oltre il 93% della sostanza sequestrata è stata rinvenuta nel territorio nazionale, nello specifico sulle persone fermate, in abitazioni private, in auto e all’interno di pacchi e lettere. Dall’analisi qualitativa è emersa una importante variabilità del quantitativo di principio attivo contenuto nei campioni, con un sostanziale incremento medio di quello rinvenuto nei sequestri di hashish che dal 2018 è passato da una concentrazione media del 17% al 29%. Per quanto riguarda il prezzo legato al narcotraffico, conferma una tendenza in crescita per la marijuana e in diminuzione per l’hashish, mentre i costi al dettaglio risultano stabili rispetto agli anni precedenti, così come stabile risulta la stima della spesa sostenuta per l’acquisto da parte dei consumatori, che si aggira per il 2021 (ultima annualità disponibile) intorno ai 6,6 miliardi l’anno.

A conferma di una capillare penetrazione nel Paese, circa 4 milioni di persone tra i 18 e gli 84 anni (8,5%) hanno riferito di aver utilizzato prodotti della cannabis almeno una volta nel corso dell’anno, e dalle analisi delle acque reflue si stimano circa 50 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti. Fra i giovanissimi, sono oltre 580mila gli studenti tra i 15 e i 19 anni (24%) che ne hanno riferito l’uso nell’anno, con valori tornati alle prevalenze osservate prima della pandemia.

Il 75% delle segnalazioni per detenzione a uso personale (Art.75 DPR n.309/1990) è legato al possesso di cannabinoidi, dato che, a seguito di una riduzione nel biennio precedente, torna a crescere, mentre restano stabili le denunce cannabis-correlate per traffico e detenzione di sostanze stupefacenti o psicotrope (Art.73 DPR n.309/1990), così come quelle per associazione finalizzata al traffico illecito (Art.74 DPR n.309/1990), che rappresentano rispettivamente il 44% e l’8% del totale delle denunce.

Stabile la quota delle persone assistite per l’uso di derivati della cannabis, circa l’11% delle persone in trattamento presso i SerD, e poco meno dell’8% per quanto riguarda gli utenti in trattamento presso i servizi del Privato Sociale. Bassa, seppur in progressivo aumento dal 2011, la percentuale di ricoveri direttamente attribuibili alla cannabis (dal 3% al 6% dei casi droga-correlati), dato che tuttavia incrementa sensibilmente quando ci si riferisce a ricoveri con diagnosi multiple (26%), arrivando a rappresentare la seconda sostanza maggiormente indicata.

tratto da
Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia

La situazione nazionale in materia di stupefacenti in Italia

Nuove sostanze psicoattive: un fenomeno in continua evoluzione in Italia