Lavoro, istruzione e welfare nella comunità senegalese in Italia (2022

Foto di François BENOIS da Pixabay

I dati sul mercato del lavoro evidenziano come la comunità si caratterizzi per una forte presenza nel settore industriale in senso stretto, che accoglie complessivamente quasi la metà dei senegalesi occupati in Italia (47,1%). Elevato anche il coinvolgimento della collettività africana nel settore del Commercio che impiega circa il 13% dei lavoratori della comunità e nel settore ricettivo e dei Trasporti e servizi alle imprese (entrambi con un’incidenza dell’11,9%).

Un’analisi dei principali indicatori sul mercato del lavoro rivela buone performance occupazionali della comunità senegalese rispetto a quelle relative alla complessiva popolazione non comunitaria: il tasso di occupazione risulta superiore (61% a fronte di 58,4%) e quello di inattività inferiore (25,8% contro 32,8%); più elevata invece la quota di persone in cerca di lavoro sulle forze lavoro (17,9% a fronte di 13%).

Rimane tuttavia evidente il basso coinvolgimento delle donne della comunità nel mercato del lavoro, come si evince dal forte divario tra il tasso di occupazione maschile (74,1%) e quello femminile (22,6%).

Queste differenze si sono accentuate tra il I semestre 2021 e il I semestre 2022, considerata la riduzione più marcata dell’occupazione registrata per la componente femminile: -2,5% a fronte di -0,3%. Lo scarso coinvolgimento della popolazione femminile senegalese nel mondo del lavoro contribuisce a determinare degli indici occupazionali meno stabili.

La comunità, pur non avendo un elevato livello di istruzione (la quota di laureati è pari al 2,4% a fronte del 10,5% registrato sul totale dei non comunitari e quella di diplomati è pari al 17,5% a fronte del 32,8%), ha saputo trovare una propria specifica collocazione nel mercato del lavoro italiano attraverso la specializzazione nel lavoro manuale, ambito che, come noto, non riesce a trovare nella manodopera autoctona sufficienti risorse in risposta alla domanda di lavoro.

Relativamente alle tipologie professionali, infatti, nel primo semestre del 2022 è il lavoro manuale la tipologia prevalente per la comunità, coinvolgendo oltre l’80% degli occupati senegalesi: il lavoro manuale specializzato riguarda il 44,9% dei lavoratori della comunità, mentre il lavoro manuale non qualificato riguarda circa il 34%. Il 21,2% degli occupati senegalesi è Impiegato, addetto alle vendite e servizi personali, mentre è nulla l’incidenza di Dirigenti e professionisti nel campo intellettuale e tecnico.

La comunità senegalese, che da sempre ricopre un ruolo importante nel tessuto imprenditoriale del nostro Paese, ha registrato un calo nel numero di imprese individuali nel 2021, slittando dalla quinta all’ottava posizione nella graduatoria delle principali nazionalità di provenienza degli imprenditori extra UE. Sono 18.242 i titolari di imprese individuali di origine senegalese al 31 dicembre 2021, ovvero il 4,6% degli imprenditori non comunitari in Italia (-2,7% rispetto al 2020).

Gli uomini rappresentano l’89,5% degli imprenditori individuali senegalesi, anche se l’impresa al femminile ha registrato un incremento di oltre il +5% rispetto all’anno precedente. In riferimento ai settori di attività economica, si evidenzia una schiacciante canalizzazione delle imprese della comunità verso il settore Commercio e Trasporti che, con una quota dell’85%, risulta nettamente prevalente: tale livello di specializzazione rappresenta un tratto caratterizzante della comunità in esame, cui fa capo il 9,5% delle imprese non comunitarie del settore.

Relativamente alla fruizione delle misure di welfare, i dati relativi alla fruizione di alcune misure assistenziali ed in particolare alle integrazioni salariali mostrano come il 3% dei percettori di integrazioni salariali non comunitari sia di cittadinanza senegalese, percentuale che sale al 3,8% nel caso di CIGO, e al 7% circa nel caso di CIGS, da collegare anche all’ampio inserimento della comunità in ambito industriale.

La comunità è inoltre interessata in maniera particolare dalle indennità di disoccupazione, soprattutto se consideriamo che il 4% dei percettori di NASPI è cittadino senegalese. Relativamente alle Pensioni IVS, si registra una quota piuttosto esigua di beneficiari tra i senegalesi, soprattutto per la prevalenza di forza lavoro giovane all’interno della comunità. Anche la percentuale di chi percepisce le Pensioni assistenziali risulta bassa (2,1%), ma raggiunge il 2,4% per quanto riguarda Pensioni e assegni sociali.

Testo da
Rapporti annuali sulle comunità migranti in Italia, curati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali-Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione con la collaborazione di ANPAL Servizi SPA,

Caratteristiche sociodemografiche della comunità Albanese in Italia (2022)

Caratteristiche sociodemografiche della comunità Senegalese in Italia (2022)