Un numero verde in arabo contro la violenza 800 682 718

Generato con intelligenza artificiale ∙ 31 ottobre 2023 alle ore 11:05 PM

Souad Sbai, presidente di Acmid Donna Onlus e di Centro Averroè, è una giornalista e politica italiana originaria del Marocco. Nata in Marocco ma cittadina italiana dal 1981, si laurea in Lettere con una tesi sul diritto islamico presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Anni dopo, nell’anno accademico 2004-2005, consegue il dottorato di ricerca in alta formazione europea e del Mediterraneo con la tesi Diritti delle donne e associazionismo femminile nei Paesi del Maghreb presso la Seconda Università degli Studi di Napoli. Negli anni ha tenuto corsi master e seminari sui temi dei diritti delle donne, dell’infibulazione e dell’immigrazione ed integrazione. È membro di Italian Diplomatic Academy, ente di formazione italiano accreditato come NGO affiliata al Dipartimento di Pubblica Informazione delle Nazioni Unite. Dal 2017 è vicepresidente dell’Istituto Armando Curcio (IAC) e docente della cattedra di Diritto dei Paesi Islamici. Come presidente dell’Associazione donne marocchine in Italia si batte per diffondere una cultura nuova, e per gridare che le donne devono essere emancipate. Grazie all’Acmid Donna (Associazione Donne Marocchine in Italia) esiste il Numero Verde Mai più sola 800 682 718

La violenza nel mondo delle migranti di lingua araba di cui si occupa il numero verde Mai Piu’ Sola è spesso invisibile: molte non conoscono la lingua, non riescono nemmeno a chiedere aiuto, così gli uomini se ne approfittano. Se vengono picchiate o abusate o ricattate non sanno come e a chi chiedere aiuto. Solo i casi gravissimi finiscono sui giornali in caso di ferite o di omicidi, ma rimane molta violenza nascosta spesso insegnata perfino nei canali satellitari trasmessi dall’Africa o dall’Asia.
Violenza fisica o psicologica, ad esempio il ricatto economico, perchè le donne in pochi casi lavorano o sui figli che nei paesi di origine sono assegnati di diritto all’uomo.

Vi sono alcuni rimedi immediati che andrebbero presi per facilitare l’integrazione e lottare contro culture di origine che sottomettano la donna:
– conoscenza della lingua italiana obbligatoria per la concessione del permesso di soggiorno.
– visti per i ricongiungimenti subordinati a corsi di lingua italiana nei paesi di origine.
– maggiore uso dei permessi di soggiorno premio per chi denuncia casi provati di violenza.
– una norma che faciliti i matrimoni misti con una clausola anti conversione che scavalchi il nullaosta al matrimonio delle ambasciate musulmane (che ad oggi viene dato solo se il marito italiano si converte all’islam) .

Sicuramente un grande aiuto è anche il Numero Verde 800 682 718 MAI PIU SOLA
che risponde in arabo e lavora in collaborazione con centri di accoglienza e antiviolenza.

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