Ogni essere umano è una persona libera, che sia uomo, donna, bambina o bambino, ed è destinato a esistere per il bene di tutti in eguaglianza e fraternità. Qualsiasi rapporto che non rispetti la convinzione fondamentale che tutte le persone – uomini, donne, bambini e bambine – sono uguali e hanno la stessa libertà e dignità, costituisce un grave crimine contro l’umanità.
Nonostante gli sforzi di molti, il tratta di esseri umani – la forma più estesa di schiavitù nel nostro ventunesimo secolo – è una piaga di grandi dimensioni in tanti paesi del mondo. Le vittime sono nascoste in abitazioni private, stabilimenti illegali, fabbriche, aziende agricole, dietro porte chiuse e in altri luoghi delle città, dei villaggi e delle bidonville sia delle nazioni più ricche, sia di quelle più povere del mondo. La situazione non migliora ma, al contrario, sta probabilmente deteriorando.
È ormai impellente, perciò, la necessità di sopprimere la tratta di esseri umani e tutte le forme di sfruttamento, in particolare la prostituzione, il lavoro forzato, il prelievo di organi, e l’uso di minori nello spaccio di droga e nella produzione di materiale pornografico, specialmente su Internet.
La tratta di esseri umani in tutte le sue forme, e in particolare la tratta ai fini dello sfruttamento sessuale e della prostituzione, dev’essere dichiarata un crimine contro l’umanità. I trafficanti devono essere perseguiti sulla base di leggi chiare a livello internazionale e nazionale, che comprendano la confisca dei profitti derivanti dalle loro attività illegali, in modo di poter risarcire completamente le vittime con quei fondi.
Le parti interessate, a tutti i livelli, hanno il dovere morale e legale di sopprimere questo crimine contro l’umanità e di impegnarsi ad assicurare che tutti gli esseri umani convivano in libertà, uguaglianza, armonia e pace, secondo i valori comuni e condivisi dall’umanità. Col sostegno degli accademici, dei leader morali e religiosi, insieme all’influenza di un movimento globale e dei social network, dobbiamo portare alla luce questi crimini nascosti utilizzando le tecnologie odierne e operando attraverso istituzioni nazionali e internazionali buone e giuste. È per noi un imperativo morale rendere la nostra l’ultima generazione che debba combattere il commercio di vite umane.
Suggeriamo quindi quanto segue:
La Santa Sede
1. Firmi e ratifichi la Convenzione ONU del 1949 per la repressione della tratta degli esseri umani e dello sfruttamento della prostituzione.
2. Firmi e ratifichi il Protocollo ONU del 2000 sulla prevenzione, soppressione e persecuzione del traffico di esseri umani, in particolar modo donne e bambini (‘Protocollo di Palermo’).
3. Ratifichi la Convenzione del Consiglio d’Europa del 2005 sulla lotta contro la tratta degli esseri umani.
4. Si impegni affinché le Missioni permanenti della Santa Sede presso le organizzazioni internazionali insistano sull’urgenza di una strategia globale contro la tratta di esseri umani.
5. Incoraggi la ratifica della Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti (18 dicembre 1990) e la Convenzione sul lavoro dignitoso per le lavoratrici e i lavoratori domestici dell’OIL (16 giugno 2011) e raccomandi l’inclusione dei lavoratori domestici e agricoli nelle norme sul lavoro a livello nazionale.
6. Promuova un movimento che assicuri l’impegno della Chiesa cattolica e di tutti gli uomini e le donne di buona volontà a fermare la tratta di esseri umani e la prostituzione; ciò dev’essere affermato nei termini più chiari e decisivi possibili.
7. Incoraggi gli ordini religiosi maschili a collaborare con gli ordini religiosi femminili per alleviare la sofferenza immediata delle vittime della tratta e la loro esclusione sociale a lungo termine.
Organizzazioni internazionali
8. Sottolineino con enfasi che la tratta di esseri umani è innanzitutto un crimine contro l’umanità.
9. Inseriscano la fine della tratta di esseri umani come punto specifico negli Obiettivi di sviluppo globali post-2015.
10. Intraprendano ogni azione possibile per ridurre la domanda di tutte le forme di sfruttamento che danneggiano la vita umana, e soprattutto lo sfruttamento ai fini sessuali.
11. Stabiliscano codici di condotta e, nello specifico, una politica di tolleranza zero nei confronti dello sfruttamento sessuale e di altri abusi deleteri alla vita e al benessere degli esseri umani.
Governi e autorità nazionali
12. Preparino piani d’azione nazionali per affrontare la tratta di esseri umani, compresi provvedimenti per evitare che una vittima ricada nelle mani dei trafficanti, in collaborazione con le organizzazioni della società civile, incluse le organizzazioni di natura religiosa.
13. Stabiliscano un meccanismo nazionale per combattere e prevenire la tratta di esseri umani e proteggerne le vittime.
14. Assicurino il necessario sostegno politico, legale e finanziario ai tribunali, agli uffici amministrativi e alle forze di sicurezza coinvolti nella lotta contro la tratta di esseri umani a tutti i livelli, compreso il potenziamento delle misure di protezione dei testimoni per quelle vittime della tratta che sono disponibili a testimoniare in tribunale o a fornire informazioni alla polizia per aumentare le possibilità di catturare i trafficanti e i loro complici.
15. Si oppongano a rimpatri frettolosi, automatici e involontari delle vittime della tratta e sviluppino programmi per fornire loro alloggio e riqualificazione professionale, con il risultato auspicato di ottenere, ove desiderato, la concessione di un permesso di lavoro nel paese ospitante.
16. Intraprendano misure urgenti per frenare la domanda che alimenta tutte le forme di sfruttamento, soprattutto quello a fini sessuali, e criminalizzino i clienti della prostituzione come deterrente contro la tratta a scopo sessuale. Ciò comporta il riconoscimento del fatto che il fenomeno della tratta di donne, bambine e bambini è intrinsecamente connesso con i sistemi di prostituzione legalizzati e la commercializzazione del sesso.
17. Si assicurino che le imprese siano sufficientemente regolamentate e ritenute responsabili degli abusi che avvengono. Proibiscano la distribuzione di materiale di natura sessuale e la diffusione, negli alberghi e in altri luoghi pubblici, di materiale che pubblicizza attività di natura sessuale.
18. Considerino il ruolo fondamentale di Internet, e soprattutto della pornografia, nel facilitare l’ingaggio online delle vittime della tratta di esseri umani e legiferino contro possibili danni in relazione con esso. Promuovano l’incorporazione, presso i punti vendita, di settaggi di default nei computer che precludano l’accesso a materiale di tipo pornografico.
19. Introducano all’anagrafe l’obbligo di includere l’identificazione tramite il DNA in caso di rischio o necessità..
20. Si accertino che i criminali subiscano la confisca totale dei propri beni.
21. Assicurino alle vittime un risarcimento adeguato.
22. Mettano in atto indagini finanziarie e aumentino i processi e le condanne per i trafficanti.
23. Intensifichino la formazione professionale di tutti gli attori coinvolti e, in particolare, dei funzionari che sono in prima linea nella lotta contro la tratta di esseri umani.
24. Rendano prioritaria la soppressione della tratta di minori ai fini dello sfruttamento sessuale, e garantiscano l’individuazione precoce di minori che potrebbero esserne vittima. A questo proposito si considerino mezzi innovativi quali la creazione di database nazionali del DNA per individuare e prevenire la tratta di minori.
Organizzazioni della società civile
25. Promuovano campagne di sensibilizzazione incentrate, nello specifico, sulle diverse forme di sfruttamento, soprattutto sulla domanda di sfruttamento ai fini sessuali e lavorativi.
26. Creino reti di associazioni di professionisti attinenti alla lotta contro la tratta di esseri umani e la protezione e assistenza alle vittime pro bono.
27. Creino risorse online per contrastare questo fenomeno mondiale e promuovere azioni specifiche.
28. Sostengano la creazione, a livello nazionale, di “numeri verdi” per le vittime e ne garantiscano la massima visibilità pubblica.
La comunità degli affari
29. Introduca codici di condotta severi e legislazione sulla trasparenza nelle filiere produttive, per fare in modo che siano libere dal lavoro delle vittime della tratta e di altre forme di lavoro schiavo.
30. Sensibilizzi sui rischi seri e sui danni connessi alla “corsa verso il basso” volta a ridurre il costo del lavoro ai minimi termini. Questi rischi sono sia intrinseci, sia frequentemente collegati con il lavoro forzato.
I Cristiani
31. Si assicurino il coinvolgimento efficace e sistematico delle Conferenze episcopali, dei vescovi, del clero, delle congregazioni, delle parrocchie, delle scuole e degli strumenti dei media nella conoscenza e nella lotta contro la tratta di esseri umani.
32. Incorporino l’argomento della tratta di esseri umani nella cura pastorale durante i corsi di formazione e creino gruppi di pressione che si oppongano alla tratta e che siano professionalmente formati a entrare in dialogo con le comunità diplomatiche, il mondo degli affari, la polizia/le forze di sicurezza etc. da parte delle vittime.
33. Creino gruppi di lavoro sulla tratta di esseri umani, concentrandosi su azioni concrete e preparando posizioni ufficiali su questioni fondamentali che possano formare la base di dichiarazioni future (da parte di leader della Chiesa).
34. Rafforzino le informazioni disponibili al grande pubblico e sostengano la comprensione popolare e la ricerca di qualità riguardante tutte le forme di sfruttamento associate alla tratta.
Tutte le religioni
35. Potenzino a livello locale, regionale e internazionale le reti inter-confessionali ed ecumeniche per creare un pool di risorse sempre più vasto in aiuto alle vittime.
36. Diano accesso a quanti provengono dalle chiese locali e da altri gruppi religiosi alla formazione e alle risorse per promuovere una risposta appropriata a livello comunitario per quanto riguarda tutte le attività connesse con la tratta di esseri umani.
37. Educhino le persone sul fenomeno e sulla portata della tratta di esseri umani e sottolineino che è una grave forma di violazione dei diritti umani.
38. Forniscano alle vittime l’accesso a monasteri, conventi e case religiose e facciano ogni sforzo per valutare quali siano le loro necessità impellenti.
39. Coordinino la lotta contro la tratta di esseri umani da parte di tutte le organizzazioni di natura religiosa e assicurino la partecipazione attiva di nunzi, rappresentanti religiosi e diplomatici.
40. Stabiliscano un Giorno mondiale di preghiera, digiuno, azione e riflessione sulla tratta di esseri umani.
41. Parlino alle persone, donne, uomini, bambine e bambini, sensibilizzandoli nei confronti del loro dovere morale di astenersi da qualsiasi attività, compreso il coinvolgimento nell’industria del sesso, che alimenti la tratta di esseri umani.
Tutte le persone di buona volontà
42. Collaborino per portare avanti queste proposte, operando insieme e condividendo informazioni allo scopo di sopprimere questa pratica dei nostri tempi così profondamente disumana.
Città del Vaticano