Riportiamo una lettera sempre attuale di Giovanni Paolo II sulla tratta delle persone, dal titolo:
“SCHIAVITÙ DEL XXI SECOLO: LA DIMENSIONE DEI DIRITTI UMANI NELLA TRATTA DELLE PERSONE”
In occasione della “Conferenza Internazionale: schiavitù del XXI secolo: la dimensione dei diritti umani nella tratta delle persone”
Il commercio di persone umane costituisce un oltraggio alla dignità umana e una grave violazione dei diritti umani fondamentali. Già il Concilio Vaticano II aveva definito “vergognose” “la schiavitù, la prostituzione, il mercato delle donne e dei giovani, o ancora le ignominiose condizioni del lavoro con le quali i lavoratori sono trattati come semplici strumenti di guadagno, e non come persone libere e responsabili” e che “mentre guastano la civiltà umana, ancor più inquinano coloro che così si comportano … e ledono grandemente l’onore del Creatore” (Gaudium et spes, n. 27). Queste situazioni sono un affronto ai valori fondamentali condivisi da tutte le culture e da tutti i popoli, valori radicati nella natura stessa della persona umana.
L’aumento allarmante del commercio di esseri umani è uno dei pressanti problemi economici, sociali e politici associati al processo di globalizzazione. È una grave minaccia per la sicurezza delle singole nazioni e un’improcrastinabile questione di giustizia internazionale. (..)
Chi può negare che le vittime di questo crimine sono spesso i membri più poveri e più indifesi della famiglia umana, “gli ultimi” fra i nostri fratelli e fra le nostre sorelle?
In special modo, lo sfruttamento sessuale di donne e di giovani è un aspetto particolarmente ripugnante di questo commercio e va riconosciuto come violazione intrinseca della dignità e dei diritti umani. L’irritante tendenza a considerare la prostituzione come un affare o un’industria non solo contribuisce al commercio di esseri umani, ma è di per sé la prova di una crescente tendenza a separare la libertà dalla legge morale e a ridurre il ricco mistero della sessualità umana a un mero prodotto di consumo.
Per questo motivo, ho fiducia nel fatto che la Conferenza, affrontando le importanti questioni politiche e giuridiche legate alla risoluzione del problema che questa piaga moderna rappresenta, esplorerà anche le profonde questioni etiche sollevate dalla tratta di esseri umani. Bisogna prestare attenzione alle cause più profonde dell’aumentata “domanda” che alimenta il mercato della schiavitù umana e tollera il costo umano che ne deriva. Un approccio sano a tali questioni porterà anche all’analisi degli stili di vita e dei modelli di comportamento, in particolare a proposito dell’immagine della donna, che generano quella che è divenuta una vera e propria industria di sfruttamento sessuale nei Paesi industrializzati. Parimenti, nei Paesi meno avanzati, dai quali proviene la maggior parte delle vittime, bisogna sviluppare meccanismi più efficaci di prevenzione della tratta di persone e di riabilitazione delle sue vittime.
Dal Vaticano, 15 maggio 2002
GIOVANNI PAOLO II
fonte: http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/letters/2002/documents/hf_jp-ii_let_20020515_tauran_it.html