Papa Francesco e le vittime di tratta e schiavitù

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Image par Andrew Martin de Pixabay

Papa Francesco il 26 maggio 2013
«La “tratta” di persone è un’attività ignobile. Una vergogna per le nostre società che si dicono civilizzate. Sfruttattori e clienti a tutti i livelli, dovrebbero fare un serio esame di coscienza davanti a se stessi e a Dio».

Io penso a tanti dolori di uomini e donne, anche di bambini, che sono sfruttati  da tante mafie, che li sfruttano facendo fare loro un lavoro che li rende  schiavi, con la prostituzione, con tante pressioni sociali. Dietro a questi  sfruttamenti, dietro a queste schiavitù, ci sono mafie. Preghiamo il Signore  perché converta il cuore di queste persone. Non possono fare questo! Non possono  fare di noi, fratelli, schiavi! Dobbiamo pregare il Signore! Preghiamo perché  questi mafiosi e queste mafiose si convertano a Dio e lodiamo Dio per la  luminosa testimonianza di don Giuseppe Puglisi, e facciamo tesoro del suo  esempio!

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Papa Francesco il 24 maggio 2013
Il Documento richiama l’attenzione sui milioni di rifugiati, sfollati e apolidi, toccando anche la piaga dei traffici di esseri umani, che sempre più spesso riguardano i bambini, coinvolti nelle forme peggiori di sfruttamento e reclutati persino nei conflitti armati. Ribadisco che la “tratta delle persone” è un’attività ignobile, una vergogna per le nostre società che si dicono civilizzate! Sfruttatori e clienti a tutti i livelli dovrebbero fare un serio esame di coscienza davanti a se stessi e davanti a Dio!

Dio è buono, imitiamo Dio. La loro condizione non può lasciare indifferenti. E noi, come Chiesa, ricordiamo che curando le ferite dei rifugiati, degli sfollati e delle vittime dei traffici mettiamo in pratica il comandamento della carità che Gesù ci ha lasciato, quando si è identificato con lo straniero, con chi soffre, con tutte le vittime innocenti di violenze e sfruttamento. Dovremmo rileggere più spesso il capitolo 25 del Vangelo secondo Matteo, dove si parla del giudizio finale (cfr vv. 31-46). E qui vorrei anche richiamare l’attenzione che ogni Pastore e Comunità cristiana devono avere per il cammino di fede dei cristiani rifugiati e forzatamente sradicati dalle loro realtà, come pure dei cristiani emigranti. Essi richiedono una particolare cura pastorale che rispetti le loro tradizioni e li accompagni ad una armoniosa integrazione nelle realtà ecclesiali in cui si trovano a vivere. Le nostre Comunità cristiane siano veramente luoghi di accoglienza, di ascolto, di comunione!

Cari amici, non dimenticate la carne di Cristo che è nella carne dei rifugiati: la loro carne è la carne di Cristo. Spetta anche a voi orientare verso nuove forme di corresponsabilità tutti gli Organismi impegnati nel campo delle migrazioni forzate. Purtroppo è un fenomeno in continua espansione, e quindi il vostro compito è sempre più esigente, per favorire risposte concrete di vicinanza e di accompagnamento delle persone, tenendo conto delle diverse situazioni locali.
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Papa Francesco il 12 giugno 2013

Oggi si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale contro il lavoro minorile, con un riferimento particolare allo sfruttamento dei bambini nel lavoro domestico: un deprecabile fenomeno in costante aumento, specialmente nei Paesi poveri. Sono milioni i minori, per lo più bambine, vittime di questa forma nascosta di sfruttamento che comporta spesso anche abusi, maltrattamenti e discriminazioni. E’ una vera schiavitù questa!

Auspico vivamente che la Comunità internazionale possa avviare provvedimenti ancora più efficaci per affrontare questa autentica piaga. Tutti i bambini devono poter giocare, studiare, pregare e crescere, nelle proprie famiglie, e questo in un contesto armonico, di amore e di serenità. È un loro diritto e un nostro dovere. Tanta gente invece di farli giocare li fa schiavi: è una piaga questa. Una fanciullezza serena permette ai bambini di guardare con fiducia verso la vita e il domani. Guai a chi soffoca in loro lo slancio gioioso della speranza!

Papa Francesco a Pasqua 2013

Pace a tutto il mondo, ancora così diviso dall’avidità di chi cerca facili  guadagni, ferito dall’egoismo che minaccia la vita umana e la famiglia, egoismo  che continua la tratta di persone, la schiavitù più estesa in questo ventunesimo  secolo; la tratta delle persone è proprio la schiavitù più estesa in questo  ventunesimo secolo!
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Cosa farebbe il Papa trovando sull’uscio un mendicante ubriaco?

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Cinque “no” concreti al ddl Zan