Voodoo nel Benin. Quando la divinità non sceglie il bene

In Benin, oltre il 40 per cento della popolazione crede in un’antica religione africana chiamata Vodoun o voodoo. Il voodoo è arrivato nel regno del Dahomey (predecessore della repubblica attuale) dalla Nigeria nel diciassettesimo secolo.

Il Voodoo fa parte dell’animismo, che ingloba diverse altre pratiche: sciamanesimo, totemismo, feticismo, stregoneria, alle quali si affianca l’antica tradizione erboristica.

La dea suprema Mawu: Nel voodoo, Mawu è la dea suprema, colei che ha generato il mondo e ha dato parti di esso ai suoi figli intermediari tra gli esseri umani e lei stessa, che sono considerati divinità.

Divinità intermedie: Oltre a Mawu, ci sono altre divinità o spiriti intermedi, spesso chiamati loa o lwa, che agiscono come tramiti tra il mondo umano e il divino.

Templi e sacerdoti: Il voodoo ha luoghi di culto chiamati templi o case dei loa, dove si svolgono le pratiche religiose. I sacerdoti e le sacerdotesse, noti come native doctor, hanno un ruolo importante nella guida e nella conduzione dei rituali.

Rituali e iniziazioni segrete: Il voodoo coinvolge una varietà di rituali e cerimonie, alcuni dei quali possono essere riservati solo a iniziati o membri specifici della comunità religiosa.

Giorni speciali dell’anno: Nel calendario voodoo, ci sono giorni speciali dedicati alle celebrazioni e ai rituali, spesso legati a eventi significativi nella tradizione o a specifiche divinità.

Scandire la vita e protezione: Il voodoo fa parte integrante della vita quotidiana dei praticanti e viene invocato per ottenere protezione, guarigione, prosperità e fertilità.

Ambivalenza morale: Nel voodoo, i poteri possono essere utilizzati sia per il bene che per il male. Questa ambivalenza morale si distingue dal Cristianesimo, che è focalizzato principalmente sul bene. Il voodoo è spesso rappresentato in modo stereotipato e distorto nella cultura occidentale, con enfasi sul lato oscuro e morboso. Tuttavia, questa percezione semplificata non riflette completamente la complessità della religione.

Un esempio è Legba: è una divinità voodoo che funge da intermediario tra gli dei e gli esseri umani. Legba personifica l’ambivalenza ed è sia il dio della comunicazione che del malinteso. È spesso associato agli incroci e alle entrate dei villaggi e dei cortili. I credenti gli portano offerte per ricevere il suo aiuto o influsso, ma devono anche custodirlo bene per evitare possibili irruzioni notturne che potrebbero provocare devastazioni.

Il voodoo, nella sua storia, è stato manipolato per servire gli interessi delle autorità al potere, come dimostrato dal re del Dahomey che spostò Legba per controllare il commercio di schiavi nella regione di Ouidah. Ed ancora oggi è utilizzato nelle forme moderne di schiavitù, come nel traffico di esseri umani. Tutto accade per un motivo e le coincidenze non esistono, inclusa la possibilità che una morte improvvisa possa essere causata da magia nera, che è un modo per influenzare la realtà attraverso un potere invisibile.

Il voodoo offre una concezione di mondo complessa e sfumata, dove la distinzione tra bene e male diventa spesso ambigua e poco chiara.

In teoria, il voodoo riconosce la libertà di scelta tra il bene e il male, ma nella realtà quotidiana, la pressione sociale, la paura e la manipolazione possono portare le persone a optare per il lato oscuro. La mancanza di una chiara linea di demarcazione morale può essere pericolosa, poiché l’ambiguità lascia spazio a interpretazioni soggettive, permettendo così che la pratica religiosa possa essere sfruttata per fini negativi.

Un elemento fondamentale che permea il voodoo è il primato della paura. La paura degli dei, delle forze soprannaturali e delle possibili conseguenze negative è un elemento motivante all’interno di questa pratica. La paura è usata come strumento di controllo e manipolazione, poiché le persone possono essere indotte a seguire determinate azioni o credenze per evitare la punizione o il danno.

Il timore nel contesto del voodoo è alimentato anche dalla concezione di un mondo dove gli amici possono trasformarsi in nemici potenziali. Questa mancanza di fiducia reciproca crea un clima di incertezza e sospetto all’interno della comunità, minando la coesione sociale e favorendo il diffondersi di pratiche negative. Ad esempio, rivolgendosi a un sacerdote tradizionale per chiedere la morte di una persona non si riceve un rifiuto, ma spesso c’è un riscontro positivo senza remore.

Quando la paura diventa predominante e l’ambiguità morale imperversa, il risultato può essere un ambiente teso e una vita invivibile. Questo impedisce certamente uno sviluppo sano della società e mina le fondamenta per lo sviluppo.

Bibliografia:
Het land van Legba / Voodoo in Afrika – Marnel Breure

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