Nel 1997, l’International Crisis Group ha riportato che un profondo sentimento separatista dominava la zona sud-est della Nigeria, sentimento che perdura ancora oggi.
Le ultime elezioni politiche federali (28 marzo 2015) confermano le tensioni tra gli Stati del nord e quelli del sud-est. In questo clima, sono nati e si sono consolidati gruppi separatisti quali il MASSOB (fondato nel 1999) e l’IPOB (fondato nel 2012).
Attualmente, il MASSOB e l’IPOB dichiarano di seguire congiuntamente una politica non violenta, con l’obiettivo di indire un referendum sull’ indipendenza del Biafra.
Non è chiaro quali Stati sarebbero inclusi nel progetto separatista: alcuni sostengono che dovrebbero far parte del Biafra tutti i territori a popolazione prevalentemente Igbo, includendo quindi parte della regione del Delta del Niger e lo Stato Benue; altri, invece, ritengono che parte del Biafra siano solo i cinque Stati tradizionalmente Igbo (Enugu, Imo, Ebonyi, Abia e Anambra).
Il governo federale ha risposto molto duramente alle spinte separatiste. Nel 2015, il presidente Buhari ha dichiarato che la Nigeria è indivisibile, e il capo di stato maggiore dell’esercito Tukur Buratai si è impegnato a “disintegrare” qualsiasi minaccia all’ unità nazionale. Si segnalano arresti arbitrari, esecuzioni extragiudiziali, aggressioni e minacce.
Tratto da: “Nigeria, Rapporto COI” ad opera del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi Roma Tre