MGF: diffusione della pratica nel mondo e in Italia

In Italia si stima in un intervallo tra 60.000 e 81.000 il numero di donne attualmente presenti che sono state sottoposte durante l’infanzia a una forma di mutilazione genitale. Il gruppo maggiormente colpito è quello nigeriano (anche se il fenomeno è in grande calo nel paese di orgine) che, insieme a quello egiziano, costituisce oltre la metà del collettivo stimato.

La presenza di un così elevato numero di ultra-quindicenni mutilate – di cui una cospicua parte nell’ambito di flussi di tipo umanitario – segnala la necessità di implementare sia azioni di assistenza che di prevenzione. Queste cifre non comprendono infatti le bambine a rischio di essere sottoposte a mutilazioni genitali.

Data la presenza numericamente consistente di persone provenienti da paesi a rischio MGF all’interno della popolazione di richiedenti asilo e rifugiati, in Italia e nell’Unione Europea – tra questi la Nigeria (dove le MGF hanno una prevalenza stimata del 27% tra le donne d’età 15-49 anni, ma una prevalenza che raggiunge il 70-80% in alcuni stati), l’Eritrea (89%), la Somalia (98%), il Gambia (76%), la Guinea (96%), la Costa d’Avorio (38%), il Sudan (88%), il Senegal (26%), il Mali (89%) – è ragionevole supporre che le sopravvissute alla pratica (survivors) rappresentino una larga proporzione delle donne che chiedono protezione.

L’Italia ha visto negli ultimi anni un numero crescente di arrivi via mare, stimati in 181.500 persone nel 2016, e ha conosciuto un forte aumento di nuove richieste di asilo: nel 2016 è stato il terzo paese destinatario nell’UE, con 123.000 nuove domande, rispetto alle 83.200 presentate nel 2015. Tra i paesi d’origine, il primo è la Nigeria, con circa 27.000 richieste. Gli altri quattro principali paesi di origine dei richiedenti asilo sono il Pakistan (13.660), il Gambia (8.930), il Senegal (7.610) e la Costa d’Avorio.

La Nigeria conta la presenza femminile più numerosa, con più di 7.000 richiedenti asilo donne. Nonostante ciò, l’incidenza femminile più alta tra i richiedenti asilo si registra per il Camerun e la Somalia, dove le donne costituiscono rispettivamente il 31% (600 su circa 1.900) e il 30% (700 su 2.000). Questo dato appare ancora più significativo se si considera che il Camerun e la Somalia non compaiono tra le prime 10 nazionalità dei richiedenti asilo.
Infine, è importante segnalare il caso degli eritrei che hanno presentato circa 7.400 richieste di asilo nel 2016, un numero che è decuplicato rispetto alle poco meno di 700 domande del 20153.
L’Eritrea è il secondo paese per numerosità delle richieste di asilo presentate da donne, con un’incidenza sul totale pari a poco più del 27% (2.000 domande).

Non sono noti tuttavia i dati sul numero di donne e ragazze che chiedono asilo per aver subito o temere di subire MGF, e che lo ottengono grazie a questa motivazione.

APPROFONDISCI: Mutilazioni Genitali Femminili: dati e trends 2018

Fonte: “Linee guida per il riconoscimento precoce delle vittime di mutilazioni genitali femminili o altre pratiche dannose” – Associazione Trama di Terre

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