Lettera di Simone (ex-prostituta) contro la legalizzazione

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Foto di M Harris da Pixabay

In quanto ex-prostituta sono preoccupata per la posizione assunta da Amnesty sul tema prostituzione (Amnesty si e’ tristemente schierata per il diritto di prostituirsi legalmente ndr) e vorrei comunicarvi le mie impressione sulla politica riguardo a questo problema.

1 ) Il modello nordico criminalizza i venditori e gli acquirenti di persone che si prostituiscono e non le persone prostitute. Questo permette loro il ricorso alla polizia, senza per questo dover temere di essere perseguite. La vostra politica sembrerebbe in linea con questo principio, quindi mi chiedo perché crediate consista in qualcosa di diverso. Ci si chiede perché si sta tentando di rimuovere il modello nordico per sostituirlo con il vostro. (Il quarto punto fornirà dei suggerimenti sulle possibili motivazioni) .

2 ) Nei paesi che hanno adottato il Modello nordico o sue variazioni, il traffico di esseri umani a scopo sessuale è diminuito.

3 ) La teoria che le donne che “lavorano” in quelli che vengono descritti come “ambienti sicuri”, cioè i bordelli, è imprecisa. Al contrario, è dimostrato le donne soffrono allo stesso modo e a volte anche di più rispetto a quelle che “lavorano” in ambienti non organizzati, perché devono sottostare alle condizioni imposte dai loro “protettori legali”. In un’economia di mercato i proprietari di bordelli aumentano i prezzi sulla base della violenza degli atti richiesti dai clienti, costringendo così le donne a compiere atti sempre più dannosi. E’ intuitivo che le cose non possono che andare così in un sistema capitalistico.

4 )Vi prego di fare riferimento alla nota 2, pagina 5, del vostro documento:

“Il desiderio e l’attività sessuale sono bisogni umani fondamentali. Criminalizzare coloro che non sono in grado o per qualche motivo sono impossibilitati a soddisfare tale esigenza attraverso i mezzi tradizionali e per questo acquistano sesso, può per questa ragione rappresentare una violazione del diritto alla privacy e minare il diritto alla libera espressione e alla salute.”

Ciò sembra indicare che i diritti di coloro che desiderano accedere sessualmente ad altri esseri umani conferiscono anche il diritto di usurpare ad altri esseri umani il diritto di negarsi.

L’obiettivo della politica di Amnesty International sulla prostituzione sarebbe, in tal caso, imporre la prostituzione legale a favore dei venditori e consumatori di persone che si prostituiscono e mettere i diritti di coloro che vengono mercificati in secondo piano. Come rientrino in questo discorso i diritti delle donne non me lo spiego.

Inoltre l’uso del termine ” tradizionale” è curioso. Per favore, correggetemi se sbaglio, ma si sta insinuando che “i mezzi tradizionali” significa “sesso consensuale”? In quel caso si starebbe palesemente, ma inavvertitamente, riconoscendo che la prostituzione non è in realtà consensuale. Oppure, (una forzatura non del tutto irragionevole, tenendo conto della vostra insistenza sul fatto che a tutti dovrebbe essere garantita la “libera espressione” [del desiderio sessuale], sia che esista una controparte che lo desideri altrettanto, sia che non esista nessuno che condivida il medesimo desiderio), “tradizionale” potrebbe essere interpretato anche come “matrimonio” o “relazione”. Questo potrebbe sembrare abbastanza innocuo, se non si tiene conto del fatto che, nella maggior parte dei paesi, lo stupro coniugale è oggi ILLEGALE; ne consegue che, per compensare, la prostituzione dovrebbe essere LEGALE in modo da garantire a quelli che dovrebbero poter esercitare il diritto alla “libera espressione”, di soddisfare comunque i loro “bisogni”, per la loro necessità di “privacy” e addirittura per la “salute “.

5 ) L’utilizzo del termine “lavoro sessuale”: fare “sesso”, (se non parliamo di stupro) implica un coinvolgimento consensuale in attività sessuali. Il lavoro è definito come l’impegno a svolgere una attività per la quale si viene pagati, (l’alternativa è la schiavitù). Se entrambe le parti hanno il desiderio di fare sesso, allora non c’è nessun bisogno di pagare. Quindi l’utilizzo del termine “lavoro sessuale” è un ossimoro e pagare per fare sesso serve proprio ad eludere il consenso. Potrei aggiungere che il termine “lavoro sessuale” viene utilizzato per mascherare la natura della prostituzione stessa, che è il commercio di una classe di persone con l’obiettivo di ricavarne un guadagno.

6 ) “Il riconoscimento delle donne in materia di diritti umani è molto complesso e controverso”

Cioè, “Donne = Esseri Umani” è un concetto molto complesso e controverso ? (Sono tentata di cercare la parola “donne” nel dizionario!)

Ho lavorato a livello globale, con molti altri, alla stesura e ri-elaborazione di nuovi suggerimenti per aiutarvi nell’impresa di sostenere i diritti delle donne.

Diffonderemo una petizione per la globalizzazione del modello nordico e speriamo che Amnesty International lavorerà con noi in futuro.

Vi ringrazio nuovamente per la vostra risposta e per la gentile offerta di chiarimento. Visto che i tempi della politica sono lunghi, mi riservo le altre mie preoccupazioni per un momento futuro.

Cordiali saluti,

Simone Andrea

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